Alla vigilia del viaggio del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in Medioriente, da Israele arrivano le scuse per le parole pronunciate dal vice ministro della Cooperazione regionale Ayoob Kara, che ha attribuito la causa del terremoto in Italia alla volontà divina di punire il nostro Paese per il voto all’Unesco (in cui l’Italia si è astenuta sulla risoluzione che nega il legame di Israele con la Spianata delle Moschee). In una nota il ministero degli Esteri, citato dal Times of Israel, ha condannato le dichiarazioni di Kara, esponente del partito nazionalista Likud, ritenendole inappropriate. Soprattutto, si precisa nel comunicato, “non riflettono la forza dei legami tra Israele e Italia”. Il premier Benyamin Netanyahu affronterà l’argomento direttamente con Kara il prima possibile, fa sapere il ministero.
Ieri Kara aveva affermato di essere “sicuro che il terremoto sia avvenuto a causa della decisione all’Unesco”. Il politico israeliano era in missione in Vaticano quando c’è stato il terremoto e ha incontrato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin proprio per convincere la Santa Sede a cambiare posizione sulla decisione dell’Unesco.