Chiara Appendino gioca di anticipo e mentre è atteso per lunedì il voto in Consiglio comunale sulla candidatura di Torino a ospitare le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali del 2026, l’ultima volta saltato per quattro consiglieri M5S, la sindaca ha inviato al Coni la lettera di manifestazione d’interesse. Dopo giorni di trattative con Appendino in prima linea, il gruppo consiliare del M5S di Torino, pur rimarcando il “rispetto delle valutazioni personali dei singoli consiglieri”, ha appoggiato la decisione della sindaca “con l’obiettivo di procedere compatti sullo studio critico e condiviso di quanto avverrà”. Il Movimento 5 stelle sabaudo prova a ricompattarsi e, sottolinea il gruppo consiliare, “lavorerà con serietà nei prossimi mesi per capire se esistano i presupposti di sostenibilità economica, ambientale e sociale per procedere a una eventuale candidatura“.
D’altra parte, già mercoledì, quando il Consiglio metropolitano di Torino, guidato da Appendino, ha dato il via libera unanime a una mozione unitaria che la impegnava ad adoperarsi per presentare la manifestazione di interesse di Torino entro il 31 marzo, la sindaca aveva chiarito che tale manifestazione non equivale comunque a una candidatura. Insomma, l’idea è verificare se ci siano le condizioni per “un modello sostenibile” di grande evento, a costi ridotti e a carico solo in minima parte sul pubblico. Per questo è sceso in campo anche Beppe Grillo, che ai consiglieri comunali contrari – Viviana Ferrero, Damiano Carretto, Daniela Albano, Marina Pollicino – ha detto di capire i loro dubbi e preoccupazioni, ma che bisogna “dimostrare la possibilità di fare le cose a modo nostro”.
E oggi Giovanni Malagò ha annunciato che martedì andrà al Cio. Il presidente del Coni andrà a Losanna per affrontare il tema delle Olimpiadi del 2026 dopo aver risolto la grana della Lega di serie A di cui è – ancora per poco – commissario. Il numero uno dello sport italiano ha saputo della manifestazione ufficiale di interesse da parte di Torino e rimane in attesa delle mosse di Milano, la grande favorita a presentare la candidatura per i Giochi invernali. Sembra meno concreta l’ipotesi Dolomiti, mentre l’austriaca Graz ha già rotto gli indugi.
Milano, tirata in ballo a più riprese, per ora non si è fatta avanti, aspettando un segnale dal Coni che, per prassi, è il soggetto che scrive al Cio per avanzare le candidature. La questione è che la sessione del Comitato olimpico per l’assegnazione delle Olimpiadi 2026 si terrà a Milano e da regolamento il Paese che la ospita non può presentare una propria candidatura. Il Cio dovrebbe modificare le regole per accettare la proposta italiana, e qui entra in ballo il capoluogo lombardo, perché potrebbe essere la sede privilegiata dal Cio, appoggiandosi ad alcune strutture delle Olimpiadi di Torino 2006 per contenere i costi.
Sullo sfondo rimane poi la agitata situazione politica nostrana; Malagò, non ha mai nascosto di voler aspettare la formazione del nuovo governo, sulle cui tempistiche pende un grosso punto interrogativo a cui nessuno sa rispondere. A questo, dulcis in fundo, si aggiungono le esternazioni dei leader dei due vincitori delle elezioni, con Di Maio che, dopo il passo indietro su Roma 2024, ha manifestato sostegno ad Appendino, mentre Salvini si è detto a favore di Giochi diffusi, che coinvolgano più città e territori.