“Vogliamo essere valutate sia nel positivo che nel negativo per la nostra preparazione e non come donne oggetto, altrimenti continuiamo a giustificare comportamenti meschini come questo, dettati da istinti animali che prevalgono su una deontologia e un etica professionale”. Sono le parole di una studentessa dell’Università di Torino che, intervistata a ‘La vita in diretta’, ha commentato così l’arresto di Luca Sgarbi, professore associato di Diritto del lavoro, accusato di tentata concussione per avere chiesto durante una conversazione in chat a una studentessa rapporti sessuali e foto intime, in cambio di una laurea a pieni voti, abusando della sua posizione di potere visto che era il suo relatore per la tesi.
Un altro studente dell’università di Torino ha fornito un’ulteriore testimonianza degli abusi del professor Sgarbi: “Una mia ex compagna di università aveva avuto una tesi di laurea con lui, e lui le aveva chiesto di vedersi con una minigonna, così poteva darle una mano con la tesi. Il giorno non si è presentata, poi però si è laureata con lui anche se non con il massimo dei voti”.