Un disco per tornare alle sue radici, ben piantate a terra grazie soprattutto alla sua famiglia e ai valori che gli sono stati insegnati. È ‘Materia (Terra)’, il nuovo disco di Marco Mengoni, anticipato dal singolo ‘Cambia un uomo’. L’album è il primo di una trilogia, in vista dei due attesissimi appuntamenti con il suo debutto negli stadi, il 19 giugno prossimo a San Siro e il 22 giugno all’Olimpico. “È un disco completamente suonato, avevo bisogno di produrre tutto live, materico”, racconta Mengoni a Milano, nel suo studio di registrazione, un luogo intimo dove l’artista ti fa subito sentire a casa.
“Qui ho lavorato con i miei musicisti, mi piace la penombra”, spiega, e anticipa che “ognuno dei tre dischi avrà influenze musicali diverse. ‘Terra’ lo divido in due parti, c’è una parte personale che parla di radici, origini, del tenere i piedi per terra. C’è il contatto profondissimo con la mia famiglia, questo primo disco l’ho dedicato a mia madre. Quando era incinta ascoltava tantissima musica, soprattutto afro-americana, ed evidentemente qualcosa arrivava anche a me. Devo molto alle persone che mi hanno permesso di essere l’uomo che sono, e sono molto soddisfatto dell’uomo che sono”.
Il disco contiene 11 tracce e “ha la bellezza dell’inclusività, mi è piaciuto mettere dentro un po’ tutto”. E due collaborazioni importanti, con Gazzelle per ‘Il meno possibile’ e con Madame in ‘Mi fiderò’. “Il primo feat. è con Gazzelle, un amico, che mi ha aiutato a riportare il pezzo a terra, come doveva essere”. Diversi brani parlano del concetto di perdono, con cui Marco ha fatto i conti: “Sono stati anni difficili, tutti costretti a rimanere in casa. C’era molto tempo per riflettere, e ho capito che uno degli errori maggiori che si fanno è non perdonarsi gli errori. Nella pandemia ho trovato la forza per affrontare certe cose”.
Il singolo, ‘Cambia un uomo’, “si è scelto da solo per aprire il disco. Ho sempre paura che in alcune situazioni sia la paura stessa a fregarmi, molte volte ho visto la paura far crollare amori o amicizie. L’augurio che viene da questo disco è di innamorarsi, di fidarsi delle relazioni”. Proprio quello di cui parla il brano cantato insieme con Madame: “Le ho creato ‘una stanza tutta sua’, sento un sacco di soul nella voce di Madame”. O nella bellissima ‘Un fiore sotto il diluvio’, in cui Mengoni descrive le difficoltà che si hanno “in alcuni momenti difficili che si devono affrontare, mentre non sempre chi ti è vicino ha gli strumenti per aiutarti. Ti senti fragile, mi piacerebbe che questo pezzo facesse comprendere che sarebbe meglio avere un grandissimo campo di fiori che si sostengono a vicenda”. Poesia e delicatezza per brani che resteranno, mentre ‘Cambia un uomo’ è già hit nelle radio e i fan attendono con impazienza la festa degli stadi.