Trento, 19 mag. (LaPresse) – La Corte d’assiste di Trento, dopo 3 ore di camera di consiglio, ha emesso la sentenza: 24 anni per Lorenzo Cattoni, colpevole di aver ucciso l’ex moglie Deborah Saltori a colpi d’accetta. La Corte non ha però riconosciuto la premeditazione e la crudeltà, confermando così quanto si era già ventilato in fase dibattimentale. Un processo senza testimoni perché Cattoni è reo confesso. L’imputato non era in aula alla lettura della sentenza. Presenti invece il fratello e la zia della vittima, costituitisi parte civile, che si dicono “delusi in quanto si aspettavano un verdetto più severo”. Il delitto si consumò il 22 febbraio dell’anno scorso. Secondo la ricostruzione del pm, Cattoni, sebbene ai domiciliari per la condanna a 2 anni e 8 mesi per violenze sulla compagna, riuscì a convincere la donna a incontrarlo, in un capanno di Cortesano sulle colline di Trento, con la scusa di consegnarle l’assegno di mantenimento per i figli. Una trappola: Cattoni, che secondo una perizia psichiatrica richiesta dalla difesa è persona non equilibrata, la uccise ad accettate.
Trento: uccise ex moglie a colpi d’accetta, condannato a 24 anni
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