La Corte d’Appello di Roma ha stabilito che Autostrade per l’Italia deve rimuovere dalla rete i Tutor perché accusata di violazione del brevetto. Con questa sentenza è stato accolto il ricorso della Craf, azienda di Chieve in Chianti titolare del certificato di registrazione del prodotto. Autostrade per l’Italia, tuttavia, ha dichiarato che il “Tutor non verrà rimosso dalla rete, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale”.
“La decisione di oggi della Corte d’Appello di Roma – si legge in una nota – sarà impugnata presso la Corte di Cassazione, le cui ragioni sono state riconosciute fondate da 4 precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio. Tuttavia, per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane”.
E conclude: “La Corte riconosce che non c’è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l’Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio di Craft per l’utilizzo del sistema”.