L’Unesco ha iscritto il centro storico di Odessa, città portuale nel sud dell’Ucraina, nella lista dei siti patrimonio dell’umanità in pericolo. Lo riferisce la stessa Unesco. La città è stata bombardata più volte nel corso della guerra iniziata il 24 febbraio del 2022 con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La decisione è stata presa durante una sessione straordinaria del Comitato del Patrimonio Mondiale a Parigi.
La direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, ha elogiato la decisione, affermando che il “porto leggendario che ha lasciato il segno nel cinema, nella letteratura e nelle arti” è “ora posto sotto la protezione rafforzata della comunità internazionale”. “Mentre la guerra è ancora in corso, questa iscrizione dimostra la nostra determinazione collettiva a garantire che questa città sia preservata da ulteriori distruzioni”, ha aggiunto Azoulay.
Sul suo sito web, l‘Unesco descrive Odessa come l’unica città dell’Ucraina che ha interamente conservato la struttura urbana di una città portuale multinazionale del sud tipica della fine del XVIII-XIX secolo. Dall’inizio della guerra Odessa è stata più volte oggetto di attacchi di artiglieria e di bombardamenti aerei da parte delle forze russe. A ottobre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva chiesto all’Unesco di concedere a Odessa lo status di sito patrimonio dell’umanità e l’organismo delle Nazioni Unite ha acconsentito mercoledì, aggiungendola direttamente alla lista dei siti in pericolo.
Secondo la convenzione Unesco del 1972, ratificata sia dall’Ucraina che dalla Russia, i firmatari si impegnano ad “assistere nella protezione dei siti elencati” e sono “obbligati ad astenersi dall’adottare qualsiasi misura deliberata” che possa danneggiare i siti patrimonio mondiale. L’inclusione nella lista del patrimonio mondiale in pericolo ha lo scopo di “aprire l’accesso a meccanismi di assistenza internazionale di emergenza, sia tecnica che finanziaria, per rafforzare la protezione del bene e aiutarne la riabilitazione”, spiega l’Unesco. L’Ucraina ospita 7 siti patrimonio dell’umanità, tra cui la Cattedrale di Santa Sofia e i relativi edifici monastici nella capitale Kiev. A oggi nessuno dei 6 siti culturali è stato danneggiato dalla guerra, mentre il 7° sito è costituito da antiche e primordiali foreste di faggi, spiega l’Unesco, aggiungendo che in Ucraina sono stati riscontrati alcuni danni a più di 230 edifici culturali.