Salta l’accordo tra M5S e Alde nel Parlamento Ue. Nonostante un buon 78% nella consultazione online abbia votato a favore del passaggio dei pentastellati nel gruppo Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, diversi membri dell’Alde hanno fatto sapere su Twitter che l’ingresso non ci sarà. Il M5S non sarà “membro di Alde. Appena deciso. Tre giorni intensi sono finiti”, scrive l’europarlamentare svedese Fredrick Federley. “La decisione del gruppo Alde è negativa: scampato il pericolo 5 Stelle”, cinguetta la francese Sylvie Goulard.
Negative decision by @ALDEgroup : The danger of the 5 Star Movement has been averted
— Sylvie Goulard (@GoulardSylvie) 9 gennaio 2017
Poco dopo arriva anche la dichiarazione del leader Guy Verhofstadt. “Sono arrivato alla conclusione che non ci sono garanzie sufficienti per portare avanti un programma comune in vista di riformare l’Europa“. “Non ci sono abbastanza punti in comune per procedere con la richiesta del Movimento 5 Stelle di unirsi all’Alde. Permangono troppe divergenze su questioni europee fondamentali”.
Già qualche ora prima la vicecapogruppo dell’Alde aveva criticato l’accordo, parlando di “alleanza diabolica” e assicurando che avrebbe fatto di tutto per evitare che questa fosse portata a termine.
Grillo, dopo aver appreso la notizia, punta il dito contro “l’establishment” che, a suo dire, “ha deciso di fermare l’ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo”. “Questa posizione – prosegue il leader pentastellato sul suo blog – ci avrebbe consentito di rendere molto più efficace la realizzazione del nostro programma. Tutte le forze possibili si sono mosse contro di noi. Abbiamo fatto tremare il sistema come mai prima. Grazie a tutti coloro che ci hanno supportato e sono stati al nostro fianco. La delegazione del MoVimento 5 Stelle in Parlamento Europeo continuerà la sua attività per creare un gruppo politico autonomo per la prossima legislatura europea: il DDM (Direct Democracy Movement)”.
E sull’ipotesi del gruppo autonomo torna anche Alessandro Di Battista. “Il M5S viene percepito e trattato in Italia e in Europa come un corpo estraneo. In Europa, a un certo punto, si sono tirati indietro perché è bene che alcune nostre idee vengano un po’ ostacolate. La mia posizione è quella di riuscire a formare un gruppo autonomo perché quando andiamo da soli è meglio”, dichiara dagli studi di Otto e Mezzo su La7. “Il M5S non ha dei parenti equivalenti in Europa, noi le nostre scelte non le facciamo in base ai soldi, ma sono scelte politiche”.