Il Pil dell’Italia dovrebbe crescere dell’1,5% nel 2017, per poi decelerare e aumentare dell’1,3% nel 2018 e dell’1% nel 2019. Lo afferma nelle previsioni d’autunno la Commissione Ue, che ha rivisto al rialzo le stime sul Belpaese rilasciate in primavera, quando Bruxelles vedeva una crescita ferma al +0,9% nel 2017 e al +1,1% nel 2018. L’esecutivo europeo si allinea all’incremento del Pil dell’1,5% previsto dal governo per il 2017, mentre resta sotto di 0,2 punti percentuali rispetto alla stima di Roma per il prossimo anno.
“La ripresa economica dell’Italia ha accelerato nel 2017, sostenuta dalla domanda esterna e interna, ma i venti contrari e le minori prospettive di crescita a medio termine dovrebbero moderare la crescita verso la fine del periodo di previsione”, scrive la Commissione nel capitolo dedicato all’Italia. Nonostante la revisione al rialzo il Belpaese resta in coda a tutti gli altri Paesi Ue per crescita, come a primavera. Solo il Regno Unito, che si avvia a lasciare il blocco, ha una crescita simile.
La crescita dell’eurozona, precisa la Commissione, “è la più veloce da un decennio” anche se la ripresa ciclica, che prosegue ininterrottamente da 18 trimestri, “rimane incompleta, poiché si accompagna ad un mercato del lavoro ancora poco dinamico e ad una crescita dei salari insolitamente bassa”. Tra le principali economie dell’eurozona, la Germania dovrebbe crescere del 2,2% nel 2017, nel 2,1% nel 2018 e del 2% nel 2019, mentre la Francia dovrebbe mostrare un Pil in aumento rispettivamente dell’1,6%, dell’1,7% e dell’1,6%, mentre la Spagna del 3,1%, del 2,5% e del 2,1% nel triennio. Per la prima volta la Commissione Ue scorpora il Regno Unito dai Paesi Ue nelle stime, prevedendo per Londra un incremento del Pil dell’1,5% nel 2017, dell’1,3% nel 2018 e dell’1,1% nel 2019. Se si considera ancora l’Ue a 28, la crescita è vista da Bruxelles al 2,3%, al 2,1% e all’1,9% nel triennio di riferimento.
Per quanto riguarda il debito, non si riuscirà a scendere sotto il 130% del Pil prima del 2020. Secondo Bruxelles, il debito italiano sarà al 132,1% del Pil nel 2017, dal 132% del 2016, quindi calerà al 130,8% del Pil nel 2018 e al 130% nel 2019.
E sulla disoccupazione bisognerà aspettare il prossimo anno per passare ad una soglia inferiore all’11%. Stando alle stime, il tasso italiano si attesterà all’11,3% nel 2017, in discesa dall’11,7% dello scorso anno, poi al 10,9% nel 2018 e al 10,5% nel 2019.