Il Parlamento europeo sceglie oggi il suo Presidente per la seconda metà della legislatura. Al momento quattro eurodeputati hanno annunciato la loro candidatura: la maltese Roberta Metsola (Ppe), la svedese Alice Bah Kuhnke (Verdi/Ale), il polacco Kosma Zlotowski (Ecr) e la spagnola Sira Rego (La Sinistra). I candidati possono essere proposti o ritirati prima di ogni turno di voto. Anche le altre cariche elette nel Parlamento (presidente, vicepresidenti, questori, presidenti e vicepresidenti di commissioni e delegazioni) saranno rinnovate.
Finora la favorita per lo scranno più alto dell’Eurocamera rimane la giovane candidata dei popolari Metsola, attuale prima vicepresidente, che però incontra qualche resistenza tra i progressisti per le sue posizioni anti-abortiste e conservatrici. Nel 2019 era stato stretto un patto di inizio legislatura tra i tre grandi gruppi che prevedeva un presidente socialista per la prima metà del mandato e un popolare per la seconda. I socialisti non hanno espresso un loro candidato e, dopo una prima posizione di voler valutare anche la candidata dei verdi, ieri hanno annunciato un patto di fine legislatura con il gruppo del Ppe e di Renew Europe “per garantire una maggioranza di lavoro stabile fino alle elezioni del 2024” che prevede anche “una forte rappresentanza istituzionale per gli eurodeputati S&D” e un documento di lavoro con le priorità dei socialisti: stato di diritto, diritti delle donne, dimensione sociale e regole fiscali”. Accordo che dovrebbe spianare la strada all’elezione di Metsola, appunto.
Partita aperta invece per l’elezione dei quattordici vicepresidenti del Parlamento europeo. I candidati per il Ppe sono Othmar Karas, Ewa Kopacz e Rainer Wieland. Il gruppo dei Socialisti&Democratici ha proposto Pina Picierno, Pedro Silva Pereira, Karatina Barley, Eva Kaili ed Evelyn Regner. I liberali di Renew hanno presentato Nicola Beer, Dita Charanzova e Michal Šimecka. Rimangono quattro posti da assegnare ai gruppi più piccoli. Il Movimento Cinque Stelle, che fa parte del gruppo dei non-iscritti, aspira a far rieleggere Fabio Massimo Castaldo, che è riuscito già due volte a spuntarla sugli avversari e diventare vicepresidente.
L’elezione del nuovo Presidente del Parlamento europeo sarà presieduta da un vicepresidente, determinato secondo l’ordine di precedenza. Le candidature per la carica di Presidente possono essere presentate da un gruppo politico o da un gruppo di deputati che raggiungono la cosiddetta soglia minima, cioè 1/20 dei deputati (o 36 dei 705 deputati quando tutti i seggi sono assegnati). Il Presidente viene eletto a maggioranza assoluta dei voti validi espressi a scrutinio segreto, ossia il 50% più uno. A causa della pandemia, i deputati voteranno da remoto.
I candidati faranno una breve presentazione alle 9.00, immediatamente prima del primo turno di voto. Se il primo turno di votazione non dà un vincitore, gli stessi o altri candidati possono essere nominati per un secondo e un terzo turno, alle stesse condizioni dei precedenti. Se nessuno viene eletto al terzo turno, i due candidati con il maggior numero di voti al terzo turno procedono a una quarta e ultima votazione. Al termine della quarta votazione, sarà eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti.
Il Presidente neoeletto può pronunciare un discorso di apertura prima di presiedere l’elezione dei restanti membri dell’Ufficio di Presidenza del Parlamento. Anche le nomine delle commissioni parlamentari per il resto di questa legislatura saranno confermate nel corso della prossima sessione plenaria, presumibilmente mercoledì.