(LaPresse) “Mi siedo davanti a voi oggi per alzare la voce in modo che nessuna bambina debba sopportare ciò che io, le atlete a questo tavolo e le innumerevoli altre che hanno sofferto inutilmente sotto la ‘maschera’ di cure mediche di Nassar, ancora continuiamo a sopportare oggi. Abbiamo sofferto e continuiamo a soffrire perché nessuno all’FBI, alla Nazionale di ginnastica artistica femminile americana o al Comitato olimpico statunitense ha fatto ciò che era necessario per proteggerci. Abbiamo fallito e meritiamo risposte”. È il durissimo atto di accusa pronunciato dalla plurcampionessa olimpica di ginnastica artistica Simone Biles davanti alla Commissione del Senato americano in relazione alla gestione dell’indagine sulle centinaia di casi di abusi sessuali perpetrati dal dottor Larry Nassar negli anni (1996-2017) in cui è stato medico della nazionale di ginnastica americana. Biles ha testimoniato insieme ad altre ginnaste ed ex ginnaste della nazionale statunitense, tra le quali McKayla Maroney. “Biasimo Larry Nassar e biasimo anche un intero sistema che ha permesso e perpetrato i suoi abusi. La Federazione americana di ginnastica e il Comitato Olimpico e Paralimpico statunitense sapevano che ero stato abusata dal loro medico ufficiale della squadra molto prima che fossi a conoscenza della loro conoscenza”, ha dichiarato Biles. Nassar è stato condannato complessivamente a 176 anni di reclusione per aver abusato sessualmente di oltre 500 atlete.
Usa, le lacrime di Simone Biles: “Il sistema ha fallito. E l’FBI sapeva”
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