Il Senato degli Stati Uniti ha approvato la riforma fiscale promossa dal presidente Donald Trump a un passo dalla sua prima vera vittoria legislativa destinata soprattutto alle imprese. La riforma è passata con 51 voti a favore (tutti repubblicani) e 48 contrari, tutti democratici. Le operazioni di voto sono state interrotte in varie occasioni per le grida degli oppositori presenti in galleria del Senato. Il testo dovrà ora tornare alla Camera dei Rappresentanti che dovrà approvarlo con tre lievi modifiche rispetto al provvedimento licenziato ieri. Poi andrà alla firma del presidente.
La riforma prevede un taglio delle tasse alle imprese, riducendo i loro contributi fiscale dal 35% al 21%, e la creazione di sette nuove forcelle di pagamento delle tasse per i privati.
Si tratta della più grande riduzione delle tasse da quella di Ronald Reagan nel 1986.
Oltre ai tagli fiscali, i repubblicani hanno incluso aspetti ancora più controversi nella riforma che, da un lato, abroga l’obbligo per tutti i cittadini di avere un’assicurazione sanitaria, che è inclusa nell’attuale legge sanitaria, nota come Obamacare; e dall’altra, autorizza per la prima volta le prospezioni di gas e petrolio in una parte dell’Arctic National Wildlife Refuge.