Mor Sougou e Cheik Mbeng sono nati in Senegal ma da diversi anni vivono in Italia. Nel 2011 erano ancora irregolari e lavoravano nelle bancarelle del mercato di San Lorenzo, a Firenze. Il 13 dicembre un uomo spara loro addosso ferendoli gravemente, dopo aver ucciso due ambulanti a Piazza Dalmazia e ferito alla gola e alla spina dorsale l’amico Moustapha Dieng. Una storia che ricorda quella di Idy Diene, ambulante senegalese di 54 anni che lo scorso 5 marzo è stato ucciso dall’ex tipografo sessantacinquenne Roberto Pirrone sul Ponte Vespucci di Firenze.
Un omicidio che ha scosso la comunità senegalese, che ha indetto una manifestazione, e l’opinione pubblica. Ecco perché a 5 anni dalla sua realizzazione, Va’ pensiero torna attuale. Si tratta di un documentario, girato da Dagmawi Yimer nel 2013 e prodotto da Archivio Memorie Migranti. Il film incrocia le storie di Mor e Cheikh a quella del cinquantenne Mohamed Ba: educatore, mediatore culturale, attore, anche lui originario del Senegal, è stato accoltellato in pieno giorno nel centro di Milano il 31 maggio 2009 e la polizia non ha mai aperto un’inchiesta per trovare il suo aggressore, dicendo che si trattava della solita rissa fra immigrati. Nessuno dei tre aveva voluto parlare della propria storia prima di consocere Yimer che è riuscito a fondere le loro drammatiche esperienze in un solo racconto di vita e, malgrado tutto, di speranza di continuare a vivere in Italia, con la continua paura e incertezza di incrociare uno sguardo o un gesto che li riporti al momento dell’aggressione.
Di seguito un estratto del film: