La domanda che tutti si fanno è se e come la Spagna ha elaborato la pesantissima sconfitta subita dall’Olanda all’esordio, un 5-1 che storicamente è la seconda sconfitta più pesante mai subita dalle Furie Rosse dopo un 6-1 buscato dal Brasile nel 1950. La risposta la potrà dare solo il campo in una partita quanto meno scomoda che potrebbe anche decretare la clamorosa uscita di scena dei campioni del mondo già al primo turno, addirittura dopo due gare. Se vincessero Olanda, contro l’Australia, e Cile, la Spagna sarebbe aritmeticamente fuori. Un’eventualità che alcuni giornali spagnoli oggi paventano come possibilità, quasi fosse un incubo da scacciare lontano.
Del Bosque ha lavorato molto sull’aspetto psicologico cercando di trasmettere ai suoi giocatori la propria calma e serenità: “Non posso nascondere la realtà ai miei giocatori – ha detto il CT in conferenza stampa – ma non posso nemmeno dire loro che è la fine del mondo. Abbiamo subito una sconfitta pesante nel modo peggiore ma non è un verdetto definitivo. Il destino è nelle nostre mani: e per farlo girare nel modo opportuno serve ottimismo”.
Del Bosque poteva scegliere se cambiare tutto o confermare tutto ridando fiducia ai giocatori sconfitti all’esordio: probabilmente opterà per la seconda scelta con pochi innesti senza cambiare modulo né filosofia. Spagna che conta anche sulla tradizione: contro il Cile non ha mai perso: dieci partite con otto vittorie e due pareggi e due di questi successi arrivano proprio ai Mondiali. Un 2-0 al Maracana nel 1950 e un 2-1 in Sud Africa. Anche in quel caso la Spagna arrivava da una sconfitta all’esordio e poi sappiamo com’è andata a finire. Tuttavia il Cile ha affrontato una squadra detentrice del Mondiale due volte e l’ha sempre battuta. È accaduto con il Brasile nel 1962 e nel 1998.
Nel Cile spicca l’efficacia di Alexis Sanchez: sei assist e un gol nelle ultime sette reti ella Roja.
[better_feeds proceeding=”Spagna – Cile” description=”Under and over 1,5″]15557443,15557442[/better_feeds]