Da che Vaticano è Vaticano, non si ricorda un Pontificato privo di ‘corvi’ e detrattori. “Però questa volta, con Francesco, l’opposizione mi pare più intensa“, confessa il cardinale Walter Kasper, 85 anni. Da giorni si trova a commentare una dichiarazione fatta all’emittente tedesca Ard che ha sollevato un polverone: secondo il presidente emerito del pontificio consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani, ci sono persone tra i sacri palazzi che vorrebbero che il Pontificato di Francesco finisse il prima possibile, per avere “un nuovo Conclave”.
Sono parole che il cardinale non rimangia, ma anzi rilancia, nelle ultime ore: “È sotto gli occhi di tutti, le ragioni le conoscete meglio di me”, denuncia, ricordando le lettere sui ‘dubia’ e le contestazioni sulla dottrina di alcuni padri sinodali e tira in ballo anche polemiche riguardo ai giudizi di Francesco “sulle questioni sciali, la povertà, i migranti, il capitalismo finanziario”. Poi si spinge oltre. L’opposizione, dice, arriva da destra e da sinistra. Arriva anche dalla parte ‘progressista’ della Chiesa: “quei cattolici che magari contavano sul fatto che concedesse il sacerdozio alle donne o altro”.
Tra un mese in Vaticano ci sarà un maxivertice in cui il Papa darà a tutte le conferenze episcopali del mondo delle regole universali sulla lotta alla pedofilia nel clero. Una piaga sulla quale gli oppositori fanno leva per far cadere l’impero di Bergoglio, “Ma non prevarranno”, assicura Kasper intervistato dal Corriere della Sera. “Il Papa si rispetta. Oggi Francesco è forse l’unica autorità morale del pianeta e il mondo ha bisogno di questa autorità morale”.