Lacrimogeni ed esercito schierato. Il governo del Venezuela ha ordinato la chiusura della frontiera con la Colombia, nello Stato occidentale di Tachira, vicino alla città colombiana di Cucuta da dove il leader dell’opposizione Juan Guaido intende far arrivare gli aiuti umanitari stranieri. “A causa delle minacce serie e illegali lanciate dal governo della Colombia contro la pace e la sovranità del Venezuela, il governo ha preso la decisione di una chiusura totale temporanea” di tutti i ponti che collegano i due Paesi nello Stato di Tachira, ha comunicato la vice presidente venezuelana Delcy Rodriguez.
Decine di persone hanno reagito organizzando una manifestazione e tentando di attraversare il ponte di confine di Ureña, ma i militari venezuelani hanno usato gas lacrimogeni per disperderli. “Vogliamo lavorare”, ha scandito la folla davanti alla Guardia nazionale venezuelana e alla polizia in tenuta anti-sommossa che bloccava il ponte Francisco de Paula Santander, uno dei quattro che collegano lo Stato venezuelano di Tachira alla Colombia. Juan Guaido, però, ha sottolineato che “diversi membri della Guardia nazionale (venezuelana ndr.) assegnati al ponte internazionale Simon Bolivar”, vicino al confine con la Colombia, “hanno deciso di unirsi a noi che stiamo salvando la democrazia in Venezuela”. Poi su Twitter ha incoraggiato i soldati a unirsi alla lotta spiegando che quanti l’hanno già fatto “non sono disertori. Hanno deciso di mettersi dal lato del popolo e della Costituzione!”.