Si ripete a Wimbledon la finale femminile del 2016. Anche quest’anno, infatti, si ritroveranno di fronte Serena Williams e Angelique Kerber. Due anni fa vinse l’americana in due set (7-5, 6-3). Questa volta Serena potrebbe non avere vita facile contro la tedesca.
Kerber, numero 11 del tabellone, ha battuto in semifinale la lettone Jelena Ostapenko, numero 12, in due set con il punteggio di 6-3, 6-3. Un paio d’ore più tardi, Kerber ha conosciuto il nome della sua avversaria di sabato. Serena, infatti, si è imposta all’altra tedesca Julia Georges in due partite (6-2, 6-4) quasi senza storia. In questo senso, va anche rivalutata la prova dell’azzurra Camila Giorgi che ha strappato un set alla Williams nei quarti di finale. La Williams, al quarto torneo dopo il rientro dalla maternità ha dimostrato una forma già invidiabile
“E’ una cosa folle. Non mi aspettavo di fare così bene già nel mio quarto torneo. Non sento la pressione e gioco libera”, ha detto la ex numero uno del mondo dopo la partita. “Per me non è ‘normale’ essere in finale. Kerber è un’ottima giocatrice, sta giocando molto bene e dovrò fare attenzione”, ha aggiunto colei che con i suoi 36 anni e 293 giorni (sabato) sarà la terza finalista Slam più ‘anziana’ dell’Era Open dopo Navratilova e la sorella Venus. Per Serena sarà la decima finale sui prati di Church Road, la 30esima in uno Slam. E chissà che la vincitrice di 23 trofei Major, di cui 7 proprio sull’erba londinese (2002, 2003, 2009, 2010, 2012, 2015 e 2016), non riesca già a Wimbledon ad eguagliare il record Slam di Margaret Court con 24
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Domani si giocano le semifinali maschili che vedono di fronte Nadal e Djokovic (nella prima) e l’erbivoro sudafricano Kevin Anderson che dovrà vedersela con l’americano John Isner in uno scontro tra bombardieri d’alta quota: Isner è alto 2,08, Isner 2.03 e entrambi sparano servizi impressionanti.
Nel doppio maschile la finale sarà tra gli americani Jack Sock e Mike Bryan e la coppia formata dall’australiano Mike Venus e il sudafricano Raven Klaasen.