In Italia aumentano le denunce per i reati contro gli animali: +3,74% l’anno scorso, con un nuovo fascicolo aperto in media ogni 55 minuti. Tra le emergenze ci sono le corse clandestine di cavalli, il traffico di cuccioli, i combattimenti e la macellazione clandestina. Lo certifica il Rapporto Zoomafia 2018 redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav, che analizza lo sfruttamento criminale di animali avvenuto nel 2017 con il patrocinio del Comando generale dell’Arma dei carabinieri. “Il primo dato che emerge è la conferma della capacità penetrante della criminalità organizzata in settori diversi, ma accumunati dal coinvolgimento di animali – spiega l’autore del report -. Interessi che si intrecciano con le più tradizionali attività manipolatorie e pervasive come la corruzione, la connivenza con apparati pubblici infedeli, il perturbare gli appalti, il controllo delle attività illegali sul territorio”. Segnali allarmanti arrivano da diversi filoni, “come il traffico di cuccioli, la gestione dei canili, il controllo dei pascoli”, spiega Troiano, “un altro dato da rilevare è la sempre maggiore gestione organizzata delle condotte zoocriminali”. I combattimenti tra animali, le corse clandestine di cavalli e le truffe nell’ippica, il business dei canili e il traffico di cuccioli, il contrabbando di fauna e il bracconaggio organizzato, le macellazioni clandestine e l’abigeato, la pesca di frodo e le illegalità nel comparto ittico e l’uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga, i traffici di animali via internet e la zoocriminalità minorile: sono tra gli argomenti analizzati nel Rapporto, presentato oggi presso la sede del Comando unità forestali e agroalimentari carabinieri.
LE PROCURE APRONO 26 FASCICOLI AL GIORNO – I dati forniti dalle procure italiane sui reati contro gli animali confermano l’apertura nel 2017 di 8518 fascicoli (3869 a carico di noti e 4649 a carico di ignoti) con 5310 indagati. Esaminando i dati di un campione di 98 Procure su 140 che hanno risposto sia quest’anno che l’anno passato (un campione pari al 70% di tutte Procure Ordinarie) i procedimenti nel 2017, rispetto al 2016, sono aumentati del +3,74% (7100 fascicoli nel 2017 e 6844 nel 2016) mentre gli indagati sono diminuiti del -1,08% (4487 indagati nel 2017 e 4536 nel 2016). Proiettando i dati del campione su scala nazionale, tenendo presente le dovute variazioni e flessioni, gli autori del report hanno calcolato che nel 2017 si siano aperti circa 26 fascicoli al giorno, uno ogni 55 minuti, per reati a danno di animali, e una persona è stata indagata ogni 90 minuti circa. “I crimini contro gli animali sono in aumento rispetto al totale dei reati commessi in Italia nel 2017 che, secondo gli ultimi dati ufficiali, hanno registrato una flessione del -10%: è chiara la controtendenza”, rileva Troiano.
IN CRESCITA MALTRATTAMENTI E UCCISIONI – Il reato più contestato resta quello di maltrattamento di animali, con 2657 procedimenti (+3%). Seguono il reato di uccisione di animali, con 2633 casi, (+1,7%), i reati venatori, con 1464 procedimenti (+6,82%, l’abbandono e la detenzione di animali in condizioni incompatibili, con 1250 fascicoli aperti (+12,84%). In crescita anche il traffico di cuccioli (+10%), l’organizzazione di combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate (+4,54). Al contrario calano gli spettacoli e manifestazioni vietati, (-31,82%).
L’OMBRA DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA – Un dato particolarmente preoccupante è quello legato ai combattimenti, un campo in cui la criminalità organizzata grande e piccola fa ricchi affari. “I casi più diffusi fanno capo a delinquenti locali, teppisti di periferia, sbandati, allevatori abusivi e trafficanti di cani cosiddetti ‘da presa’”, si legge nel rapporto, “non mancano però casi riconducibili alla classica criminalità organizzata: esiti giudiziari hanno accertato il coinvolgimento di elementi appartenenti alla camorra, alla sacra corona unita, al clan Giostra di Messina e ad alcune ‘ndrine”. Resta forte la presenza della criminalità nel mondo dei cavalli, delle corse e degli ippodromi, così come nel business legato alla gestione di canili ‘illegali’ e dei randagi. Infine la tratta dei cuccioli dai Paesi dell’Est si conferma uno dei business più redditizi che coinvolge migliaia di animali ogni anno e che vede attive anche vere e proprie organizzazioni transazionali.