Heinz-Christian Strache, odontotecnico di formazione, guida da 12 anni il Partito liberale austriaco Fpö, di estrema destra, che intende portare nella prossima coalizione di governo con le elezioni di domani. Alcuni mesi fa l’uomo che dai sostenitori si fa chiamare ‘HC’ (dalle iniziali del suo nome) era in testa ai sondaggi in modo chiaro, con circa il 33% dei voti, spinto dal malessere sociale legato all’arrivo di circa 150mila rifugiati e migranti provenienti da Medioriente e Nord Africa.
Il leader di destra è solito parlare di una “irresponsabile cultura delle porte aperte ai rifugiati” che, a suo parere, ha portato al Paese più problemi che benefici. Tuttavia, man mano che i due partiti dominanti, cioè il socialdemocratico Spö e il conservatore Övp, hanno cominciato a usare un discorso duro contro l’immigrazione, Strache e l’Fpö hanno perso consensi e si trovano adesso al terzo posto. La possibilità di un ingresso al governo, però, è legata al fatto che i socialdemocratici hanno annunciato che se non vinceranno andranno all’opposizione e non vogliono rilanciare una ‘Grande coalizione’ con i conservatori.
Strache arrivò alla presidenza del partito nel 2005, quando il suo allora leader Jörg Haider (morto poi nel 2008) fondò una nuova formazione populista di destra, portandosi dietro il nucleo più duro e nazionalista dell’Fpö. Strache, che era leader regionale dell’Fpö a Vienna, assunse le redini del partito e da allora ha ottenuto una vittoria elettorale dopo l’altra, passando da un appoggio che si aggirava intorno al 3% nel 2005 al 20,5% nelle scorse legislative del 2013.
Al centro del suo discorso e programma politico ci sono sempre la “patria austriaca”, i “valori nazionali e cristiani”, e soprattutto la lotta contro l’immigrazione, specialmente di persone di religione musulmana. Alcuni parlano di “ossessione malata” dell’Fpö nel mettere in relazione qualunque tema politico e sociale con l’immigrazione. In questo senso si può intendere la proposta di creare un ministero per la ‘Protezione della patria e della cultura dominante’ contro la presunta islamizzazione e la creazione di “società parallele” nel Paese. Strache ha cominciato la sua politicizzazione nell’estrema destra, essendo per anni il fidanzato della figlia di Norbert Burger, il principale leader neonazista austriaco dopo la Seconda guerra mondiale.
Oggi prova a prendere le distanze da questo passato neonazista e anche dalle radici naziste dell’Fpö, partito che fu fondato nel 1955 da antichi gerarchi e militanti nazionalsocialisti austriaci. Per questo, Strache è andato diverse volte in viaggio in Israele, dove si è riunito con politici di destra, mentre prova a guadagnarsi la fiducia della comunità ebrea locale, soprattutto con un discorso duro contro l’islamismo anti-semita e anti-israeliano.
Al tempo stesso, il leader dell’Fpö si presenta come un difensore del cristianesimo e dei valori cristiani, compresi gli ortodossi, con chiaro riferimento alla grande comunità cristiano-ortodossa, composta soprattutto da immigrati serbi. Sposato in seconde nozze dall’anno scorso con una ex modella e giornalista di 20 anni più giovane di lui, Strache ha cambiato la sua immagine nell’ultimo decennio, passando da politico gioviale e dinamico, che amava farsi vedere in giro nelle principali discoteche del Paese, a politico più serio, quasi statista. Il leader di destra ha due figli da un primo matrimonio con la figlia di un noto imprenditore del settore gastronomico.