Dediche e manie: è questo il regalo che Biagio Antonacci ha voluto farsi per il suo 54esimo compleanno. Tredici brani inediti dei quali lo stesso cantautore ha seguito la produzione artistica e gli arrangiamenti, in collaborazione con Fabrizio Ferraguzzo, Davide Tagliapietra, Placido Salomone e Stefano De Maio. A tre anni dal successo dell’album L’amore comporta, Antonacci racconta di avere lavorato con slancio a questo progetto, senza darsi tempi o scadenze. LaPresse lo ha incontrato e si è fatta raccontare il disco, in vista del tour che inizierà il 15 dicembre e andrà in giro per due mesi. Poi una pausa e la ripresa a maggio.
Dediche e manie, un titolo che non corrisponde a quello di nessun brano dell’alum. Cosa vuol dire?
“Tutti noi siamo fatti prima di manie e poi di dediche. La dedica è la trasposizione della mania fuori da te stesso, quando la butti in mezzo al mondo. C’è un aspetto interessante della mania: bisogna sapere correggere le proprie se possono infastidire gli altri, oppure accettarle se creano un problema solo a se stessi. Quando la mania è talmente forte che diventa desiderio allora si trasforma in una dedica per gli altri, esce da te stesso e comincia a galoppare. Così come la musica, che è la mia più grande mania e mi fa toccare tutto l’universo dei sentimenti. Per me la musica è la vita”.
Nel booklet dell’album si legge “amo questo lavoro, perché scritto senza accanimento, senza illusioni e senza un progetto preciso”…
“È vero, è così. È stato scritto senza pensare all’uscita. Ho iniziato a lavorarci due anni fa ma senza avere una tempistica precisa. Ho fatto trenta canzoni, tanto che paradossalmente saremmo già quasi pronti per il prossimo disco. Quando le cose nascono senza un termine, arrivano all’improvviso. Quindi non vengono giudicate o preparate per una scadenza”.
In Dediche e manie ha scelto due collaborazioni distanti dal suo mondo. Una è quella di Mario Incudine, giovane giovane esponente della musica popolare siciliana, l’altra di Laioung, astro nascente della scena trap. Come si è avvicinato a loro?
“In realtà ho fatto avvicinare loro a me. Io mi sono accostato nella richiesta. A Mario Incudine ho chiesto espressamente di fare un rap, un cunto, lo chiamano così in Sicilia questo modo di cantare molto stretto. Lui è un uomo intelligentissimo, porta la musica siciliana nel mondo. Con Laioung la cosa è andata diversamente perché mio figlio minore, Giovanni, ascolta la trap e mi aveva attratto la canzone che mi ha fatto sentire per tutta l’estate. Così sono andato a vederlo mentre suonava il piano e cantava e mi ha affascinato questo aspetto cantautorale in un ragazzo che non fa il cantautore, o comunque lo fa a modo suo. Gli ho mandato una mia canzone perché facesse un featuring ma è stato talmente bravo che gli ho lasciato carta bianca. E così è nata ‘Sei nell’aria’”.
L’album esce il giorno dopo il suo 54esimo compleanno…
“Mi sono fatto un regalo bellissimo che è quello di condividere questa festa con tutte le persone che mi seguono da anni. Ho parlato con i giornalisti, con le persone che lavorano con me. Ho fatto un punto su quello che è successo e quello che succederà in futuro. Dediche e manie è il mio primo regalo di compleanno, e penso che sia bellissimo”.