Il dato fondamentale della giornata di ieri non è tanto il passaggio del Brasile che si poteva dare quasi per scontato. Anche se qualcuno immaginava il peggio con una sconfitta contro il Camerun dei padroni di casa e un pareggio tra Messico e Croazia che avrebbe escluso dagli ottavi di finale proprio la Seleçao.
D’accordo che ci sono state tante sorprese: ma il terremoto può attendere. Il Brasile tuttavia non ha impressionato, Neymar a parte, un giocatore che può fare quello che vuole anche se a volte si permette atteggiamenti in campo davvero fastidiosi. Sottolineiamo il gol del provvisorio pareggio segnato dal Camerum decisamente evitabile, e un atteggiamento a tratti svagato che nel finale sembrava quasi favorire il Messico che a suon di gol stava rimettendo in discussione differenza reti e classifica del girone.
Il Brasile passa ma se prima di questo mondiale la stragrande maggioranza degli osservatori era convinto di avere nella Seleçao la squadra più forte ora questa convinzione è molto meno consolidata: squadre forti ne abbiamo viste, e forse anche più solide del Brasile.
L’Olanda per esempio, che anche senza Van Persie batte un ottimo Cile sfruttando un Robben sempre più in stato di grazia e due distrazioni difensive dei sudamericani. E anche il Cile, che ieri ha fatto riposare Vidal, per il Brasile non sarà un cliente facile.
Messico che passa al secondo turno con un’affermazione netta e meritevole ridimensionando definitivamente una Croazia dalla quale ci si aspettava decisamente di più e che insieme alla Bosnia è stata forse una delle delusioni più evidenti portate dall’Europa alla fase finale di Coppa del Mondo.