La settimana scorsa ci eravamo interrogati sui risultati di Champions League che avevano visto quattro successi esterni delle squadre impegnate in trasferta nella gara d’andata; quelle che avevano vinto la fase a gironi. Un caso? Dalle statistiche che vi abbiamo mostrato (qui) pare di no: è una tendenza sempre più consolidata da parte delle formazioni forti o prime classificate ad ampliare la forbice fin dalla prima eliminazione diretta. Il turno che si è giocato tra martedì e mercoledì tutto sommato non ha fatto che confermare questa sensazione: se è vero che l’Olympiakos è stata l’unica squadra che è riuscita a vincere in casa (per altro contro un Manchester United sempre più irriconoscibile in tutte le competizioni) va aggiunto che il Real ha passeggiato su uno Schalke in modo quasi irridente e che il Borussia Dortmund ha azzerato con un secco 4-2 le ambizioni dello Zenit di Spalletti, una bella squadra che da settimane preparava esclusivamente il suo rientro in Champions League con ritiri ad hoc. Il pareggio del Galatasaray in casa contro il Chelsea è stato invece un vero capolavoro di Mancini (nella foto) che nel secondo tempo tra infortuni, problemi e scelte tattiche ha ribaltato la squadra come un calzino evidenziando una consistenza autentica e rischiando addirittura di vincere. Mourinho, che da qualche settimana chiede con una certa insistenza un attaccante che segni (il Chelsea davanti crea molto e sfrutta poco) incassa e porta a casa un pareggio che vale quasi come una vittoria.
In casa o fuori continuano a vincere i più forti: e oggi evidentemente l’Olympiakos in vista della gara di ritorno vale il Manchester United in tutto e per tutto.