Se tanto, persino troppo ci aveva dato la prima semifinale tra Germania e Brasile, poco o nulla ci ha riservato quella tra Olanda e Argentina: due tiri in porta in 120’ sono stati un paradosso rispetto alle potenzialità di queste due squadre che hanno fatto vedere pochissimo sia da un punto di vista di impostazione di gioco che di attacco. La conclusione ai tempi supplementari, se non addirittura ai rigori, sembrava già scontata fin dalla metà della ripresa. È stata una partita di una noia mortale.
Non so se i calcoli delle due squadre, quella di trascinare per le lunghe la sfida per arrivare all’estrema conseguenza, siano stati corretti. Tant’è che Louis Van Gaal tanto tranquillo non doveva essere se in avvio di supplementari ha messo in campo Huntelaar rinunciando alla carta di avere tra i pali Krul per i rigori, che tutti sembravano dare per scontato. Passa l’Argentina non so se con pieno merito: probabilmente tra le due squadre è quella che ha fatto vedere qualcosa, ma poco, in più. Di sicuro il merito è stato di Romero che ha salvato due calci di rigore da fuoriclasse, lui che si presentava a questo Mondiale come ospite non propriamente gradito. Pochi in Argentina gli davano fiducia e in Italia non è che abbia lasciato un ricordo indelebile. Ma le serate di grazia ci sono: e Romero più volte in questo Mondiale è stato decisivo. La serata di ieri è stata il suo capolavoro. Anche se per fermare il panzer tedesco ci vorrà ben altro.