In tutta onestà non ci aspettavamo tutto questo equilibrio nella prima giornata di Champions League e nemmeno questo divario nella seconda. Equilibrio dovuto agli inattesi vantaggi del Manchester United (Vidic) e dell’Atletico (Diego, e che gol!); inattesi ma graditi perché a giudicare da quanto si è visto da lì in poi il Bayern e il Barcellona avranno il loro daffare per piegare una difesa non straordinaria come quella dello United ma capace di gestire bene la ripartenza e un pacchetto arretrato come quello dell’Atletico che in questo momento è uno dei migliori d’Europa.
Musica diversa nella serata del mercoledì: perché se è vero che il PSG ha vinto nettamente, 3-1, solo grazie a una marcatura negli ultimi secondi di Pastore, è altrettanto vero che il Chelsea di Mourinho è sembrata una squadra psicologicamente un po’ in difficoltà. Forse per via del colpo tremendo subito nel derby con il Crystal Palace che rischia di costargli il titolo di Premiership. Il Real è tornato ai suoi soliti valori: dimenticati i tonfi nella Liga la squadra di Ancelotti non ha concesso nulla a Klopp e al Dortmund. Chiuso Reus in una bella morsa difensiva il resto lo hanno fatto le accelerazioni brucianti di Cristiano Ronaldo (nella foto) che marca il suo 14esimo gol stagionale in Europa. Solo Messi e Altafini avevano fatto altrettanto… Il Real lo scorso anno era uscito, e male, ai quarti con il Dortmund con Mourinho in panchina: forse per Mourinho il destino è lo stesso. Per il Real no.