Ventuno anni di carcere, tre in meno rispetto alla richiesta dell’accusa. È la pena inflitta dalla Corte d’Assise di Cagliari a Giorgio Meneghel, il 54enne reo confesso dell’omicidio della moglie, Daniela Cadeddu, 51 anni, con la quale viveva da separato in casa in uno stabile di via Roma a Zeddiani, nell’Oristanese.
Il femminicidio il 5 febbraio del 2022
Il femminicidio risale al 5 febbraio del 2022: la donna venne uccisa nel sonno a martellate con almeno due colpi fatali. Dopo averla assassinata, fu lo stesso Meneghel a chiamare il 112, confessando il delitto e attendendo l’arrivo dei carabinieri ai quali fece trovare anche l’arma. A novembre dello scorso anno il 54enne era stato rinviato a giudizio dopo che una perizia psichiatrica aveva stabilito che era capace di intendere e volere al momento di compiere il delitto.
Meneghel, difeso dall’avvocata Francesca Accardi, non ha mai fornito un vero e proprio movente dell’omicidio, ma si sarebbe difeso dicendo che quel gesto era “l’unica via d’uscita” dai problemi economici e di salute suoi e della moglie. L’imputato, come in tutte le altre udienze, era presente in aula ed è apparso impassibile, forse un po’ sorpreso dallo sconto di pena al momento della lettura della sentenza. Dovuto, a quanto si apprende, al fatto che i giudici hanno capito il contesto di sofferenza e disagio in cui il delitto è maturato.