Il Novara in settimana ha letteralmente rivoluzionato quello che è la propria struttura tecnica e dirigenziale: via il tecnico Aglietti, colpevole di aver raccolto davvero troppo poco con una squadra non trascendentale ma certo non da buttare via. Il bilancio di 13 punti in 14 partite è meno di quanto fosse lecito attendersi. Ma quello che impressiona di più è la fragilità di una squadra che aveva bisogno di una scossa non solo sotto l’aspetto del metodo e del gioco ma anche sotto quello psicologico.
Di qui la scelta di un tecnico di grande personalità come Calori, uomo abituato anche da atleta a grandi battaglie e pronto a mettersi in discussione con un modulo, il 3-5-3 che da sempre lo vede particolarmente a suo agio. Occorrerà forse qualche correttivo: ma fino a gennaio c’è tempo per vedere anche come la squadra risponderà alle sollecitazioni di Calori. La sensazione è che il tecnico voglia dare ampio spazio a Gonzales Rubino, ma che dietro la coppia voglia più movimento e maggiore copertura.
Nel Novara, il riconfermato Ludi festeggerà le sue 200 presenze con la maglia dei piemontesi: ma è inutile sottolineare che la festa arriverebbe solo con i tre punti. Il Pescara dal canto suo deve rinunciare a Belardi e schiererà il dodicesimo Pigliacelli in porta con Frascatore al posto dello squalificato Rossi.
Insieme a Calori in società c’è anche un nuovo direttore sportivo: si tratta di Fabrizio Larini: “Il mio compito sarà quello di verificare lo stato nel quale ci troviamo e provare a portare un pochino di entusiasmo e magari qualche buon suggerimento.
Calori dal canto suo è famoso per le rimonte, sia disperate che votate alla zona medio alta della classifica: una classifica che preoccupa ma il tempo è tanto, e c’è spazio addirittura per qualche impresa clamorosa.
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