Carles Puigdemont ha assicurato di poter governare la Catalogna anche dal Belgio. “Da carcere invece sicuramente non potrei parlare con la gente né scrivere né riceve visite”, ha dichiarato l’ex presidente catalano candidato alla rielezione in un’intervista alla radio Catalunya da Bruxelles. Il fronte indipendentista che ha la maggioranza assoluta nel Parlament preme perché sia investito nuovo presidente a fine mese per via telematica senza rientrare in Spagna, dove rischia l’arresto immediato per aver dichiarato l’indipendenza.
“La sola maniera è poter continuare a farlo in libertà, in sicurezza. Non posso certo agire come presidente della regione se sono in prigione”, ha spiegato Puigdemont ribadendo che “non vi sono le condizioni di normalità che vogliamo”. Il nuovo presidente del Parlament catalano che si è costituito mercoledì, Roger Torrent, ha avviato ieri colloqui con i gruppi in vista della designazione del candidato alla presidenza della Catalogna dopo le elezioni del 21 dicembre dove gli indipendentisti hanno ottenuto la maggioranza assoluta.
Con questa presa di posizione l’ex governatore sfida ancora una volta Mariano Rajoy. Il primo ministro spagnolo giorni fa aveva fatto sapere che l’autonomia della Calatogna resterà sospesa, se Puigdemont tenterà di governare da Bruxelles. Il futuro presidente della Catalogna “deve prendere possesso del suo mandato, e farlo fisicamente perché non può farlo da Bruxelles; se non lo farà, l’articolo 155 resterà in vigore”, aveva affermato Rajoy riferendosi all’articolo della Costituzione che ha ‘commissariato’ la regione dal 27 ottobre, dopo il referendum e la successiva dichiarazione unilaterale d’indipendenza.