“Per fare chiarezza usiamo la moviola: Campo Progressista è nato perché l’offerta politica del centrosinistra non bastava più. La sinistra e il centrosinistra hanno perso negli ultimi anni oltre 3 milioni di elettori. Demos ci dice che solo il 6 % degli italiani ha fiducia nei partiti, eppure secondo l’Istat sono 7 milioni gli italiani che fanno volontariato. Significa che la passione, la voglia di impegnarsi, aumentano, ma non trovano più uno sbocco. Campo progressista è nato per dare una ‘casa’ a queste persone, per aprire la partecipazione politica, non per fare un nuovo piccolo raggruppamento o per chiudersi ancora di più. Io non ho cambiato idea. Continuo a pensare che ci sia bisogno di un nuovo centrosinistra aperto, ampio, innovativo in discontinuità con quello degli ultimi anni”. Con queste parole, in un’intervista a ‘Repubblica’, Giuliano Pisapia spiega la rottura con Mdp.
“Il nostro obiettivo resta battere le destre e il populismo per dare risposte serie e concrete ai bisogni dei cittadini, dalla lotta alla povertà ai diritti. Credo che in Mdp ci sia una divisione profonda tra chi ha questo nostro stesso obiettivo e chi invece vuole un quarto polo che rischia di essere irrilevante e che finirebbe per essere mera testimonianza, capace di criticare ma non di dare risposte ai cittadini”, aggiunge. “Mi pare che parte di Mdp si sia allontanata dal progetto iniziale. Che era e resta quello di costruire una forza aperta e ragionevole. Una forza di sinistra deve avere l’ambizione di migliorare le condizioni di vita delle persone, non di abbaiare alla luna. Questo è il nostro progetto. A giocare per perdere sono già in tanti, non occorre il nostro contributo”, sottolinea Pisapia.
“Noi vogliamo costruire un campo progressista largo di centro-sinistra ma con la nettezza del progetto politico. Questa nuova offerta politica non si può costruire con una stretta di mano, c’è bisogno di chiamare un popolo, di fare un’assemblea democratica eletta dal basso con la partecipazione dei cittadini”. ribadisce a diostanza il coordinatore politico di Mdp Roberto Speranza intervenendo a Radio1.
Perché novembre come tempo massimo? “Perché a gennaio con ogni probabilità si sciolgono le Camere e tra febbraio e marzo si vota – risponde – Novembre è l’ultimo spazio possibile, non capisco perché aver paura della partecipazione democratica”.
Sul botta e risposta a distanza con Pisapia, Speranza precisa: “Io non dirò mai una parola contro Giuliano Pisapia ma c’è un nodo di fondo; io voglio costruire una forza alternativa alle politiche sbagliate del Pd di questi anni. Rispetto la posizione di chi la pensa diversamente da me, ma per me il nodo di fondo è questo”.