Nella settimana di settembre in cui a Roma tutto riapre – dalle panetterie alle commissioni parlamentari – una notizia irrompe come un fulmine da Bruxelles. Non si tratta di un messaggio della Commissione Ue all’Italia, ma di un articolo di Politico.eu, sito di informazione europea secondo cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarebbe in lizza per una cattedra universitaria alla Sapienza di Roma in diritto privato, e dovrebbe sostenere lunedì prossimo un test di inglese legale.
L’articolo evidenzia come, secondo diversi esperti di diritto, l’inserimento del nome dell’attuale primo ministro nella rosa dei candidati violerebbe le norme che vietano a chi ricopre alti uffici pubblici di essere considerato per tali posizioni lavorative. Intanto, le opposizioni cominciano ad attaccare l’inquilino di Palazzo Chigi per “conflitto di interessi”, chiedendone le dimissioni. L’ex premier Matteo Renzi, che aveva irriso Conte bollandolo come un presidente del Consiglio invisibile, degno di uno speciale di ‘Chi l’ha visto’, affonda: “Ecco perché non è venuto alla riunione di governo di lunedì, scorso, stava studiando per l’esame di inglese, e non è uno scherzo!”. Conte, peraltro, era già stato preso di mira perché nel Cv aveva inserito, forse gonfiandole un po’ troppo, esperienze all’estero proprio per migliorare inglese e francese.