“Siamo davanti a una grave pandemia, un’emergenza mai vista non servono polemiche”. Queste le parole del commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Borrelli durante il quotidiano punto stampa sul coronavirus. Attualmente ha spiegato Borrelli, ci sono 17.750 i malati di coronavirus in Italia, 2.795 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 21.157. Le vittime nelle ultime 24 ore sono 175 portando il numero totale a 1441.
“Ci sono quattro polemiche in meno di 24 ore. Il dipartimento della Protezione Civile e io stesso lavoriamo h24 dall’inizio dell’emergenza, e stiamo andando a cercare mascherine, respiratori e materiale per l’assistenza”, ha spiegato il commissario straordinario che ha poi aggiunto: “Mi auguro che da parte delle altre istituzioni e operatori ci possa essere coesione lavoriamo insieme senza polemiche. Si tratta di un’emergenza importante, mai vista, e la dobbiamo affrontare con la massima coesione”.
Poco prima sono arrivate anche le parole di Giulio Gallera, l’assessore al welfare della Regione Lombardia dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 1865 nuovi casi, portando il totale a 11685. I decessi nella regione sono invece saliti a 966 con un incremento di 76 nell’ultimo giorno tra questi anche un operatore del 118 di Bergamo. “Continua questa corsa contro il tempo per trovare nuovi spazi per i malati negli ospedali. Partiremo prestissimo con il medicinale antiartrite, su cui abbiamo buoni riscontri”, ha spiegato Gallera che ha sottolineato quali sono le problematiche principali che la regione sta affrontando: i posti letti, le ambulanze e il personale.
La Regione Lombardia sta “continuando a svuotare gli ospedali con maggiore pressione” per l’emergenza coronavirus, tanto che “oggi siamo arrivati al punto che non abbiamo più autombulanze, aspetteremo a tarda serata per gli spostamenti, ma la macchina si è messa in moto già in maniera straordinaria”. Per quanto riguarda il personale Gallera ha spiegato che verranno reclutati medici dall’estero “chiedendo soltanto che siano iscritti all’albo di provenienza”. “Abbiamo contatti con Cina, Cuba e Venezuela, e ai medici che accetteranno daremo un luogo dove vivere”, ha spiegato l’assessore lombardo.