Il Museo di arte moderna “Ludwig” di Colonia ha riaperto. Possono entrare 400 visitatori alla volta, la biglietteria è protetta da barriere in vetro e specifici segnali aiutano i fruitori a mantenere le distanze di sicurezza. Le restrizioni imposte a marzo in Germania sono state allentate, consentendo ai cittadini tedeschi di visitare alcuni spazi pubblici. La scorsa settimana le autorità hanno concordato di riaprire campi da gioco, chiese e istituzioni culturali come musei e giardini zoologici, che sono stati chiusi a causa della pandemia.
Anche in Francia si fa sentire la sete di cultura e il ministro Franck Riester annuncia che librerie, biblioteche e mediateche, negozi di dischi e gallerie d’arte riapriranno, la data prevista è lunedì 11 maggio quando sarà consentita la riapertura di un numero limitato di musei.
Nel Bel Paese il dibattito è aperto: “La riapertura di spazi di socialità per i bambini e i ragazzi non è solo un modo per dare sollievo alle famiglie, che sono tornate al lavoro. E’ una vera necessità per la salute dei bambini, come ci stanno sollecitando da giorni i pediatri”. A dirlo è il Presidente dell’Upi Michele de Pascale intervenendo alla seconda riunione della Cabina di regia sul Piano infanzia e adolescenza insieme alle Ministre Azzolina e Bonetti.
“Il 28 Maggio è la giornata internazionale del Diritto al gioco: lavoriamo per essere pronti a restituire ai bambini i loro spazi di gioco e socialità per quella data. Non dobbiamo pensare solo a spazi aperti – ha sottolineato de Pascale – ma anche musei, edifici scolastici delle scuole di secondo grado, palestre e spazi all’aperto afferenti agli edifici stessi per potere iniziare a far riprendere la socialità per i bambini e i ragazzi.
Un tema già affrontato nei giorni scorsi dal ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini che aveva annuciato la possibile riapertura, dal 18 maggio, di quei musei che potranno garantire le prescrizioni di sicurezza. “In Italia ci sono 4mila musei – aveva specificato Franceschini – non riapriranno tutti, ma gradualmente quelli che saranno in grado di farlo. Anche riaprire le librerie sembrava assurdo – aveva concluso – ma abbiamo scelto di riaprirle perché il libro è un elemento essenziale della nostra vita”.