È un vicebrigadiere dei carabinieri il secondo esponente delle forze dell’ordine coinvolto nell’indagine sul cyberspionaggio che ha portato all’arresto dei fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero.
L’uomo è stato denunciato per accesso abusivo al data base dello Sdi (Sistema di indagine) delle forze dell’ordine. La ricerca, che il carabiniere avrebbe fatto su Giulio Occhionero, sarebbe stata un favore a un conoscente appartenente alla loggia massonica a cui era affiliato l’ingegnere nucleare. Se venisse dimostrato che il carabiniere era a conoscenza dell’inchiesta su Occhionero potrebbe profilarsi per lui anche il reato di favoreggiamento.
Intanto è al vaglio degli inquirenti la posizione di Marisa Ferrari, madre di Giulio e Francesca Maria Occhionero, e quella dell’esponente massone che avrebbe chiesto al carabinieri di fare la ricerca su Occhionero.
Per quanto riguarda l’ex docente universitaria, Marisa Ferrari, gli inquirenti vogliono fare chiarezza su cosa sapesse dell’attività dei figli: l’impressione di chi indaga è che quando sono scattate le perquisizioni la donna abbia tentato di coprire i figli nascondendo materiali rilevanti per l’indagine che erano conservati nel suo box. La donna ha negato di aver mai avuto le chiavi del box della casa in cui viveva in affitto, ma quando i vigili del fuoco hanno forzato il cancello per permettere agli inquirenti di entrare dentro sono stati trovati due computer di Occhionero e scatole di documenti riferiti alle sue società.