Marcello Dell’Utri, “non vuol sentir parlare di ‘grazia’. Non la vuole e comunque la rifiuterebbe”. A riferire le parole dell’ex senatore azzurro il collega di partito, Francesco Giro, che ha fatto visita al carcere di Rebibbia e ha incontrato “per un’ora” l’ex braccio destro di Silvio Berlusconi.
Le sue parole sarebbero state queste: “Io non sono un uomo da graziare. Io sono un uomo da liberare almeno per curarsi”. Dell’Utri viene descritto da Giro come “sereno anche se amareggiato per la sua vicenda carceraria”, e in sciopero del “vitto carcerario”: “Non mangia il cibo del carcere ma le pochissime cose che acquista per sè, fette biscottate qualche crackers, biscotti e della cioccolata. E acqua minerale – racconta Giro su Facebook -. Comunque rispetto ad un paio di mesi fa l’ho visto dimagrito e sopratutto insofferente”.
Il 76enne, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, ha anche condiviso qualche pensiero sul capo di Forza Italia, partito che avrà “un risultato straordinario”, ha detto, se arriverà al 20% (al momento alcuni sondaggi lo danno attorno al 15%). “Con questa nuova legge elettorale è difficile che ci siano maggioranze stabili – prosegue Dell’Utri – e comunque suggerisco al centrodestra di presentarsi con un programma preciso e unitario per evitare in caso di vittoria incomprensioni. Ma bisogna trovare un’idea forte e nuova intorno alla quale far ruotare tutto il resto, le nostre ricette tradizionali. Gli elettori vanno riconquistati”.
L’ex senatore, peraltro, ha scritto al quotidiano ‘Il Tempo’, che sta portando avanti una campagna a suo favore. Nella lettera, che verrà pubblicata sul giornale domani, Dell’Utri conferma che la grazia “non è quello che vorrei mai ottenere”, e spiega che “la grazia mi arriverà piuttosto a scoppio ritardato dalla giustizia di Strasburgo”, dove ha fatto ricorso sostenendo di essere stato condannato in base a una legge entrata in vigore dopo che lui aveva commesso i fatti imputatigli.
Affinché Dell’Utri possa essere curato fuori dal carcere si sono espressi i Radicali, da sempre a favore dei diritti di chi è n carcere. Dello stesso avviso anche l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, ora esponente di ‘Liberi e uguali’: “Che sia Dell’Utri, che sia Pincopallino, se uno è veramente nelle condizioni che vengono descritte non può essere lasciato in prigione. Esiste un concetto che si chiama umanità”, ha detto su Skytg24.