I giudici della decima sezione penale hanno condannato il sindaco di Milano Giuseppe Sala a 6 mesi di reclusione convertita in pena pecuniaria da 45mila euro in merito all’indagine sulla Piastra dei servizi dell’Esposizione universale per la presunta retrodatazione di due verbali con cui vennero sostituiti in quanto incompatibili, nel maggio 2012, due componenti della commissione di gara per l’assegnazione del maxi appalto. Il primo cittadino era accusato, in qualità di ex commissario unico di Expo, di falso materiale e ideologico. A maggio i sostituti pg Vincenzo Calia e Massimo Gaballo avevano chiesto la condanna del primo cittadino a un anno e un mese.
“La sentenza non produrrà effetti sulla mia capacità di essere sindaco di Milano. Per prima cosa voglio garantire ai milanesi che continuerò a fare il mio lavoro per i due anni che mi mancano di mandato. Di guardare avanti in questo momento non me la sento”, ha dichiarato Sala. “Una sentenza del genere dopo sette anni abbondanti, per un vizio di forma, credo che allontanerà tanta gente onesta, per bene e capace, dall’occuparsi dalla cosa pubblica. I sentimenti che ho dentro sono negativi. La mia conclusione è che qui, oggi, si sia processato il mio lavoro, e io di lavoro ne ho fatto tanto”.