La Procura di Padova chiede un ritorno alla Corte Costituzionale sulla trascrizione degli atti di nascita dei bimbi nati da due mamme. È quanto apprende LaPresse al termine delle udienze in tribunale dei primi 4 casi (33 in totale) di impugnazione delle trascrizioni. La Procura – secondo quanto spiegato a LaPresse – è intervenuta ricordando la pronuncia della Corte Costituzionale del 2021 che invitava il legislatore a riempire un vuoto normativo legato ai figli delle coppie omogenitoriali. Toccherà ora al tribunale decidere se rivolgersi alla Consulta oppure procedere come nelle proprie prerogative. I pm avevano impugnato gli atti di nascita dei bimbi nati a partire dal 2017, registrati all’anagrafe comunale, in virtù di una circolare del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Avvocato mamme: “Cambio di passo dalla procura”
“Di sicuro vi è stato un cambio di passo da parte della Procura di Padova“. Lo ha detto l’avvocato Michele Giarratano che difende le famiglie arcobaleno nelle impugnazioni delle trascrizioni degli atti di nascita di bimbi con due mamme, a partire dal 2017. “Quelle impugnazioni volevano accendere un faro su un vuoto legislativo – ha spiegato – almeno secondo quanto ci è stato detto, ma avrebbero potuto farlo per un caso soltanto, non tutti insieme”, ha affermato: “Ora stiamo a guardare cosa succede, ma la nostra richiesta al tribunale resta sempre la stessa: che siano ritirati i ricorsi contro le trascrizioni”.