Fca spinge sull’elettrificazione e punta sulla produzione in Italia. Protagonisti di questa strategia, che mira a creare un ecosistema funzionale intorno alle vetture e rientra nel piano di investimenti da 5 miliardi annunciato a novembre, lo stabilimento di Melfi (Potenza) e il marchio Jeep. Proprio nel plant lucano, che quest’anno compie 25 anni, entro il primo semestre del 2020 sarà prodotta la versione ibrida plug-in della Jeep Compass insieme alla Jeep Renegade. L’autonomia delle vetture in elettrico sarà fino a 50km per una velocità massima in full electric fino a 130km/h, con un livello di emissioni sotto i 50 grammi di Co2 al km. “In fuoristrada Renegade e Compass in versione ibrida plug-in – ha precisato Marco Pigozzi, responsabile del marketing di prodotto Jeep EMEA – saranno ancora più performanti di quelle di oggi e saranno anche più divertenti da guidare grazie a potenze fino a 240 cv che le renderanno le Renegade e Compass più potenti di sempre”.
Fiore all’occhiello dello stabilimento, l’Academy, punto di istruzione e scouting interno al plant: “Dobbiamo formare le persone per affrontare l’elettrificazione. In Academy facciamo dei percorsi di apprendimento di tipo esperienziale, con un training interno a tutti i livelli”, ha spiegato Alfredo Leggero, ceo Fca Melfi. “In particolare – ha raccontato Leggero – il responsabile della Compass e della Renegade ibrida è un ragazzo di 31 anni che tre anni fa faceva l’operaio”.
Le Jeep ibride arriveranno nello stabilimento di Melfi dopo la 500 elettrica a Mirafiori, il Ducato elettrico a Sevel e Alfa Romeo Tonale a Pomigliano. “Bisogna dimostrare al cliente che la guida in elettrico può portare dei vantaggi. Abbiamo deciso di creare attorno al prodotto un ecosistema complessivo di servizi e di gestione di situazioni a corollario che sia sostenibile in termini ecologici ed economici”, ha sottolineato Roberto Di Stefano, head of e-Mobility Fca Emea.
Sempre nello stabilimento di Melfi, a partire dal primo trimestre del 2020, verrà prodotta anche la Jeep Compass, in versione ‘tradizionale’ termica. “La vettura, che per il mercato Emea veniva prodotta in Messico – ha precisato Pigozzi – arriverà in Italia e questo agevolerà la distribuzione e la logistica sul mercato europeo. La scelta di questo stabilimento non è solo funzionale ma è anche dovuta al fatto che questo plant sia uno dei più avanzati del mondo”.