Fiat Chrysler Automobiles chiude il terzo trimestre del 2016 con risultati record, che vedono un utile netto adjusted più che triplicato a 740 milioni di euro. L’utile netto si attesta a 606 milioni di euro, in miglioramento di 1 miliardo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I target di esercizio 2016 sono rivisti al rialzo, si legge in una nota, “a seguito della forte performance operativa dei primi nove mesi”. I ricavi netti sono visti a oltre 112 miliardi di euro, obiettivo confermato, mentre l’Ebit adjusted è stimato a oltre 5,8 miliardi di euro, rispetto agli oltre 5,5 miliardi stimati in precedenza, l’utile netto adjusted dovrebbe essere superiore ai 2,3 miliardi, contro il dato superiore ai 2 miliardi annunciato in precedenza, mentre l’indebitamento netto industriale è confermato sotto quota 5 miliardi.
Il target sull’indebitamento netto di Fca a fine 2016, ha spiegato l’amministratore delegato Sergio Marchionne, nella conference call sui conti del terzo trimestre del 2016, non tiene conto di alcuna eventuale vendita di asset, ma “fondamentalmente dipende dal normale funzionamento del capitale circolante nel quarto trimestre”. Le parole di Marchionne sono giunte in risposta a un analista che ha definito “ottimistico” l’obiettivo sull’indebitamento e ha chiesto se in programma ci fosse la vendita di attività.
Le consegne globali del gruppo ammontano a 1.123.000 unità nel terzo trimestre del 2016, sostanzialmente in linea con quelle dello stesso periodo dello scorso anno. Le consegne complessive di Jeep salgono del 3%. Nei nove mesi le consegne di Fca si posizionano a 3.487.000 unità, stabili nel confronto con gennaio-settembre 2015.
Il gruppo registra inoltre un aumento della quota di mercato al 12,5% (+0,3 punti percentuali) negli Stati Uniti e al 6,1% (+0,4 p.p.) in Europa. In Brasile Fca conferma la leadership di mercato con una quota di mercato del 18,6%.