Gianfranco Fini è stato sentito dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per riciclaggio. L’ex presidente della Camera si è detto estraneo ai fatti e ha risposto a tutte le domande, fanno sapere i suoi legali, Francesco Caroleo Grimaldi e Michele Sarno.
Il fascicolo in questione è una tranche dell’inchiesta su una presunta associazione a delinquere transnazionale che riciclava tra Europa e Antille i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery.
Fini respinge ogni accusa e rende noto di aver denunciato per calunnia l’ex parlamentare Amedeo Laboccetta, finito in arresto a dicembre, e dalle cui dichiarazioni sarebbero nate le accuse dirette a Fini.
L’indagine aveva condotto all’arresto del ‘re delle slot’ Francesco Corallo, e altre quattro persone, tra le quali Laboccetta, ritenute parte dell’associazione dedita ai reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il profitto illecito del gruppo, una volta ‘depurato’, secondo chi indaga, sarebbe stato impiegato da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari, e destinato anche ai membri della famiglia di Elisabetta Tulliani, moglie di Fini.