Avrebbe proposto di vendere il nascituro di una delle minorenni vittime di violenza, Iovanut Mariana Raluca, la 27enne arrestata questa mattina insieme ad altre 5 persone in un campo rom di San Severo a Foggia per riduzione e mantenimento in stato di servitù, induzione e sfruttamento della prostituzione minorile e sequestro di persona ai danni di minori. Il bambino sarebbe stato ceduto a una persona di sua conoscenza per 28mila euro. La giovane aveva inoltre costretto una minore, riuscita poi a fuggire, a prostituirsi fino al settimo mese di gravidanza.
Una storia di degrado e povertà ai limiti dell’umano. Sei gli arrestati: Costache Febronel, classe ‘71, detto “Bal Parno” (il capo della banda), Chiriac Poenita, classe ’72, alias “Poiana”, (compagna del Costache Febronel e matrigna di S.D., minorenne), Iovanut Mariana Raluca, classe ’91, Costache Solomon, classe ’92, detto “Solomon”(figlio di Poiana e Febronel), ed S.D. e D.I. (minorenni, figli di Costache Febronel e Chiriac Poenita), mentre, le vittime accertate risultano essere tre ragazze minorenni, di origine rumena, tra i sedici ed i diciassette anni.
Febronel, la compagna e Matriana Raluca avevano in qualche modo attirato le ragazze (senza fissa dimora) nel campo e le avevano sequestrate e costrette in una baracca chiusa a chiava dove le tenevano in totale controllo. Cellulari e documenti erano stati sequestrati subito. Ogni gorno, per settimane, le ragazz sono state picchiate dai due giovani figli di Febronel e, a poco a poco, obbligate a prostituirsi.
Quando una delle giovani è rimasta incinta, se possibile, violenza e prevaricazioni sono aumentate fino all’orrenda idea di vendere il bambino che stava per nascere a una persona di conoscenza della famiglia. Non è stato chiarito se il piccolo sarebbe stato ceduto per adozioni illegali o, addirittura sul “mercato” della pedofilia. L’indagine è nata dalla fuga (ai primi di settembre) di una delle ragazze che è stata aiutata da altre persone che campeggiavano nelle vicinanze e messa sotto protezione dalla polizia. Le indagini sono state condotte dalla Procura della Repubblica di Bari e oggi la squadra mobile di Foggia (diretta dal dottor Roberto Petitto) ha effettuato gli arresti. Gli inquirenti sono rimasti impressionati dalla gravità della situazione che hanno trovato e dalla totale disumanità dei protagonisti.