Sabato di violenza e tensioni per le manifestazioni no green pass, da Roma a Milano. La Capitale ha vissuto ore di scontri e violenze, culminate nell’assalto alla sede nazionale della Cgil, presa d’assalto da alcuni manifestanti che sono entrati nei locali, sfondando la porta con aste e bastoni.
Quattro arresti, al vaglio la posizione del leader di Forza Nuova Castellino
Il bilancio dopo gli scontri nella Capitale è di quattro persone arrestate. Secondo quanto precisano fonti della questura, sono in corso indagini per individuare altre responsabilità in capo agli altri soggetti fermati, fra cui il leader di Forza Nuova Castellino, sorvegliato speciale che ha violato numerose prescrizioni. Alcuni appartenenti delle forze di polizia sono rimasti feriti in occasione degli scontri: numerose le persone fermate e identificate nei cui riguardi sono in atto valutazioni sulla loro posizione.
La condanna delle istituzioni
L’episodio ha scatenato un’ondata di solidarietà da parte di tutte le istituzioni, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal premier Mario Draghi che hanno chiamato il segretario generale Maurizio Landini. “I sindacati sono un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori. Qualsiasi intimidazione nei loro confronti è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza”, scrive il premier in una nota.
Per Landini, la matrice dell’attacco è chiara. “L’assalto alla sede della Cgil nazionale è un atto di squadrismo fascista. Un attacco alla democrazia e a tutto il mondo del lavoro che intendiamo respingere. Nessuno pensi di far tornare il nostro Paese al ventennio fascista”, afferma il segretario che convoca per le 10 di domenica mattina l’assemblea generale della Confederazione per decidere tutte le iniziative necessarie.
Dal sit-in autorizzato alla guerriglia urbana
Tutto è partito da un sit-in no green pass, autorizzato dalla questura nel pomeriggio di sabato in piazza del Popolo e indetta, tramite i social, da diversi organizzatori, tra cui Forza Nuova: intorno alle 17.30 una parte dei manifestanti si è diretta verso il centro, tentando di entrare in via Veneto e forzando il cordone delle forze dell’ordine. Le forze dell’ordine hanno più volte respinto i manifestanti, bloccando l’accesso a palazzo Montecitorio, sede della Camera, e palazzo Chigi. Cariche e idranti da parte della polizia hanno tenuto lontani i violenti che sono rimasti per le vie del centro fino a tarda sera. Il bilancio parziale è di 3 fermati e un poliziotto ferito.
Diverso il contesto del corteo no green pass a Milano dove 5mila persone sono scese in strada dopo le tensioni e gli arresti della scorsa settimana. Non ci sono state scontri con le forze dell’ordine se non in alcuni momenti di contatto quando i manifestanti, hanno tentato di forzare i cordoni di polizia. Il corteo ha toccato diversi punti della città, bloccando le strade più trafficate, da corso Buenos Aires a Porta Venezia fino alla Stazione Centrale e causando disagi alla circolazione: 4 i fermi e tre feriti di cui un poliziotto e due manifestanti urtati dalle auto mentre si trovavano in mezzo alla strada.