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Il mondo dei robot sempre più vero. A Roma è tempo di Maker’s Fair

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Folla dalla mattina alla sera alla Fiera di Roma per la quinta edizione di “Maker Faire Rome – The European Edition 4.0”in corso da venerdì fino a domani sera.

Con 7 padiglioni a disposizione (uno in più rispetto allo scorso anno) per oltre 100mila mq di estensione, Maker Faire Rome è il più grande evento europeo sull’innovazione e l’impresa 4.0 e si conferma la fiera dove prende forma la rivoluzione digitale, il luogo della ribalta dedicato alle famiglie, ai bambini e a tutti gli appassionati di innovazione, ma anche il format consolidato per le aziende e gli innovatori di professione che utilizzano la cultura digitale come mezzo per affrontare le nuove sfide dei mercati. L’evento è promosso dalla Camera di Commercio di Roma e organizzato dalla sua Azienda speciale Innova Camera.

Resta prioritario e centrale il tema dell’impresa 4.0. Con l’approccio pratico e il linguaggio chiaro che la contraddistingue, Maker Faire Rome intende aiutare il pubblico (composto in buona misura anche da professionisti e imprenditori) a comprendere l’argomento attraverso esempi, simulazioni reali, testimonianze (workshop e seminari). L’obiettivo è quello di guidare i visitatori all’interno di un processo produttivo, possibilmente in funzione, che mostri come il flusso delle informazioni porti intelligenza ed efficienza al processo stesso, dalla produzione alla logistica, dalla supply chain alla sicurezza, dall’energia fino alla personalizzazione del prodotto stesso.

Tanti, attuali e coinvolgenti gli altri temi della quinta edizione. Si va dall’Internet delle cose alla manifattura digitale fino all’agricoltura 4.0, passando per il cibo del futuro alla sensoristica; mobilità smart, riciclo e riuso, edilizia sostenibile; robotica; realtà virtuale e aumentata, salute e benessere; scienza e biotecnologie.

Robot – Ma a chi si reca alla Fiera di Roma per Maker’s Fair, non sfugge che al centro di tutto, quest’anno, ci sono i robot: prototipi sempre più reali di un futuro ormai presente che, con tutta probabilità, cambiera la vita dell’uomo nei prossimi decenni. I migliori prototipi e progetti della robotica, sono esposti in un’area appositamente dedicata che quest’anno sarà particolarmente ampia, uno spazio di ben 400 mq con le migliori eccellenze della robotica italiana realizzate da start up, Istituti di ricerca e team delle più prestigiose università italiane.

Curatore della sezione è il prof. Bruno Siciliano, Direttore di Icaros (Centro Interdipartimentale di Chirurgia Robotica), nonché di Prisma Lab (Laboratorio di Progetti di Robotica Industriale e di Servizio, Meccatronica e Automazione), presso l’Università di Napoli Federico II e autore di uno dei libri più adottati negli atenei di tutto il mondo, “Robotics”.

“Pochi sanno – spiega Siciliano – quanto l’Italia sia un’eccellenza nel settore della robotica. Quando si parla di robot si pensa subito al Giappone o agli Stati Uniti, ma nel nostro Paese ci sono ricercatori e studiosi, in questo campo, tra i migliori a livello internazionale. L’Italia è all’avanguardia in diversi settori di ricerca e sviluppo in robotica. Basti pensare che, nell’ambito del Settimo Programma Quadro della Comunità Europea, il 16,5% dei finanziamenti a progetti di robotica è stato assegnato a istituzioni italiane, a fronte – continua Siciliano – di uno share del 13% di finanziamento della ricerca comunitaria nei vari settori. Diversi sono i gruppi di ricerca italiani noti a livello internazionale. Tredici di questi esporranno i loro prototipi alla Maker Faire Rome”.

Tra questi: l’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna, il Centro Piaggio dell’Università di Pisa, il SIRS Lab dell’Università di Siena, il Dipartimento di Informatica e Automazione dell’Università di Roma Tre, il RoCoCo Lab della Sapienza Università di Roma, il SAG Group dell’Università di Roma Tor Vergata, il Laboratorio di Automazione e Robotica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, il Prisma Lab e il Prisca Lab dell’Università di Napoli Federico II.

All’interno del padiglione 6, dedicato al tema Life/Robots, è possibile “toccare con mano” ed assistere a dimostrazioni di nuovi prototipi di esoscheletri, robot umanoidi, stampanti 3D antropomorfe, robot con intelligenza artificiale, dedicati alle attività quotidiane o applicati all’industria e alla medicina, per finire con robot domestici o addirittura calciatori.

“Avremo modo di ascoltare – anticipa Siciliano – alcune storie di successo come quella di Soft Hand, una mano robotica sviluppata dall’Università di Pisa molto semplice da usare e dedicata ai disabili oppure potremo conoscere la vicenda di Aslatech, realizzata da una start di Bologna che produce dei droni che non sanno solo “vedere” ma anche “toccare” con l’ausilio di piccoli bracci. Proprio l’azione è d’altronde la caratteristica principale dei robot e questi, in grado di sollevare ciascuno due chili di peso, possono essere anche utilizzati in sciami per svolgere operazioni complesse. Presenteremo anche Rodyman, un sistema robotico – frutto di un imponente progetto di ricerca – tecnicamente definito “non prensile” adatto alla manipolazione di oggetti morbidi o deformabili. Naturalmente – conclude Siciliano – oltre alle eccellenze italiane e ai progetti d’avanguardia, faremo anche una riflessione sugli aspetti etici, culturali e sociologici che l’avvento dei robot creerà nella nostra società”.

Infine, per la Maker Faire l’IIT, Istituto Italiano di Tecnologia, ha ideato un corso di robotica gratuito su iCub (un piccolo robot, alto 1,04 metri e con un peso di circa 25 kg, creato da un team di ricercatori dell’IIT) che si terrà sabato 2 e domenica 3 dicembre dalle 10,30 alle 18,30. I ricercatori della ICub Facility e del dipartimento di Robotics, Brain and Cognitive Sciences di IIT guideranno i partecipanti alla programmazione della testa del robot umanoide iCub.

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