Papa Francesco a Rabat per rafforzare ancora il legame con i fratelli musulmani. Dopo aver visitato gli Emirati Arabi dal 3 al 5 febbraio, il Pontefice abbraccia così l’universo islamico toccando il polo opposto del mondo arabo, il Marocco.
“Il coraggio dell’incontro e della mano tesa sono una via di pace e di armonia per l’umanità, là dove l’estremismo e l’odio sono fattori di divisione e di distruzione”, ha detto nel suo discorso al popolo marocchino nella spianata della Tour Hassan, dopo aver ascoltato le parole del Re Mohammed VI. “Auspico che la stima, il rispetto e la collaborazione tra di noi – ha ggiunto – contribuiscano ad approfondire i nostri legami di amicizia sincera, per consentire alle nostre comunità di preparare un futuro migliore alle nuove generazioni”.
Il Papa ha poi incoraggiato i marocchini a “partecipare all’edificazione di una società aperta, plurale e solidale, sviluppare e assumere costantemente e senza cedimenti la cultura del dialogo come strada da percorrere; la collaborazione come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio”.
Infine si passa al tema migranti. “Spero che il Marocco vorrà continuare ad essere, nella comunità internazionale, un esempio di umanità per i migranti e i rifugiati, affinché essi possano essere, qui, come altrove, accolti con umanità e protetti, si possa promuovere la loro situazione e vengano integrati con dignità. Quando le condizioni lo consentiranno, essi potranno decidere di tornare a casa in condizioni di sicurezza, rispettose della loro dignità e dei loro diritti. Si tratta di un fenomeno che non troverà mai una soluzione nella costruzione di barriere, nella diffusione della paura dell’altro o nella negazione di assistenza a quanti aspirano a un legittimo miglioramento per sé stessi e per le loro famiglie”.
“Sappiamo anche che il consolidamento di una vera pace passa attraverso la ricerca della giustizia sociale, indispensabile per correggere gli squilibri economici e i disordini politici che sono sempre stati fattori principali di tensione e di minaccia per l’intera umanità”, ha sottolineato il Papa.