Novak Djokovic si lascia alle spalle la squalifica, l’amarezza e le polemiche degli US Open. Merito della magia del Foro Italico. Merito soprattutto del numero 1 al mondo che non ha fatto sconti, stoppando in finale il sogno di Diego Schwartzman, a caccia del primo titolo in un Masters 1000. Inseguimento vano. Nole lascia sfogare il ‘piccolo’ argentino, che si porta avanti 3-0, per poi salire di tono game dopo game e chiudere in due set (7-5, 6-3) in meno di due ore di gioco. Per il numero uno del ranking è il quinto trionfo a Roma, che vale una iniezione di fiducia in vista del Roland Garros dove ad attenderlo c’è la sfida, stuzzicante, di provare a interrompere il dominio di Rafa Nadal. Il successo nella capitale (36° Masters 1000, record assoluto e Nadal superato) permette al campione di serbo di mettersi anche alle spalle un 2020 con più ombre che luci, tra la squalifica di New York e la contestata organizzazione dell’Adria Tour, che ha pagato a caro prezzo contraendo il coronavirus. “Grazie mille, è molto strano questo periodo per noi – ha ammesso Djokovic in italiano durante la premiazione, sotto la pioggia – Grazie a tutti voi che siete rimasti fino alla fine con la pioggia, siete grandi tifosi di tennis”. Dopo un primo set di adattamento, in cui ha recuperato due break di svantaggio, Djokovic ha gestito il ritorno di uno stanco Schwartzman, reduce dalla maratona in semifinale con Shapovalov, nel secondo, diventando il campione più ‘anziano’ agli Internazionali BNL d’Italia nell’era Open. “E’ un peccato per i giovani – ha scherzato il serbo – Io non mi sento vecchio, l’età non conta molto per me. Sono motivato, giovane nell’anima nella testa e nel fisico. Ovviamente sono molto felice, ma sinceramente credo di non aver trovato il mio miglior tennis per tutta la settimana. L’ho trovato però nei momenti decisivi. E questo è stato sufficiente per vincere”.
Decisamente più agevole il successo conquistato da Simona Halep nella finale femminile. Perché Karolina Pliskova, alle prese con una vistosa fasciatura alla coscia sinistra, si è arresa nel secondo set, quando era sotto 2-1, dopo esser stata travolta 6-0 nel primo parziale. Una vittoria lampo in appena 33′ di gioco. “Finalmente ho vinto! Adoro questo torneo, ed ogni volta gioco piuttosto bene qui, tranne lo scorso anno. A Roma è iniziata la mia scalata al ranking ed avevo sempre sognato questo trofeo. Oggi ce l’ho fatta”, ha esultato la nuova regina del Foro Italico, beffata precedentemente in finale nel 2017 e 2018, sempre contro Elina Svitolina. E ora per la numero due del ranking Wta si prospetta un Roland Garros da protagonista: i forfait di Ashleigh Barty, campionessa in carica, e della numero tre Naomi Osaka, trionfatrice degli US Open, spalancano un’autostrada a Simona Halep.
Halep e Djokovic hanno trionfato in una edizione in cui a vincere è stata in tutto e per tutto l’organizzazione del torneo del Foro Italico. Più forte delle preoccupazioni per il Covid-19 e dell’assenza del pubblico, eccezion fatta per domenica e lunedì. Nel bilancio finale però Angelo Binaghi ha gettato qualche ombra sul futuro romano della manifestazione. “Se fossi sicuro che non perdesse l’appeal, lo avrei già spostato. Da una parte abbiamo un posto meraviglioso, come solo la nostra Capitale nel mondo può disporre, dall’altro abbiamo un’esigenza complessiva della nostra Federazione – ha ammesso il presidente della Fit – Siamo affezionati a Roma, pur non nascondendo i difetti che la ‘romanità’ crea in termini di problematiche al nostro torneo. Dobbiamo capire se rappresentano un ostacolo all’ulteriore decollo di questa manifestazione o possono essere superati. Ma ripeto, questo è il torneo della Federazione Italiana Tennis”.