L’Iran ha bollato Benjamin Netanyahu, come un “bugiardo infame che non ha nulla da offrire oltre a menzogne e sconfitte”. Ad affermarlo è stato Bahram Ghasemi, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, dicendo che le dichiarazioni secondo cui Teheran avrebbe mentito sulle sue ambizioni nucleari sono “logore, inutili e vergognose”. Il riferimento è alle affermazioni del premier di Israele, che ha detto di avere nuove “prove” di un piano segreto per armi nucleari promosso da Teheran, senza tuttavia fornire elementi concreti sul fatto che il Paese ‘nemico’ abbia attivamente lavorato per ottenere armi atomiche dall’accordo con le potenze mondiali del 2015.
Nelle ultime ore l’agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) aveva ribadito di non avere “indicazioni credibili di attività in Iran rilevanti per lo sviluppo di ordigno nucleare dopo il 2009”. Senza fare riferimento alle affermazioni pronunciate lunedì dal premier israeliano, ul portavoce ha sottolineato che l’agenzia “valuta tuttle informazioni rilevanti per la tutela, che le siano disponibili”. Ha tuttavia precisato che “non è partica dell’Aiea discutere pubblicamente questioni legate ad alcuna informazione di questo tipo”. Netanyahu, nel parlare delle violazioni di Teheran con un “programma segreto” per sviluppare armi nucleari, ha detto che avrebbe condiviso con gli altri Paesi e l’Aiea le “prove” a sua disposizione.
Anche l’Ue ha risposto alle dichiarazioni di Netanyahu. “Ciò che ho visto dalle prime informazioni – ha dichiarato l’alta rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, – è che il primo ministro Netanyahu non ha messo in questione il rispetto da parte dell’Iran degli impegni del Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa), ovvero gli impegni sul nucleare post 2015”. “Di nuovo, – ha continuato Mogherini, tramite una nota – per il momento non ho visto dal premier Netanyahu argomenti sul mancato rispetto, vale a dire la violazione da parte dell’Iran dei suoi impegni nucleari secondo l’intesa. E di nuovo, l’accordo è stato messo in atto esattamente perché non c’era fiducia tra le parte, altrimenti non sarebbe stato necessario attuare un’intesa sul nucleare”. Ha poi concluso: “Se qualsiasi parte, se qualsiasi partito, ha informazioni sul non rispetto, di alcun tipo, può e dovrebbe rivolgersi e canalizzare questa informazione ai meccanismi propri, legittimi e riconosciuti, l’Aiea e la commissione congiunta” dell’accordo Jcpoa “per il monitoraggio dell’intesa sul nucleare che presiedo e che ho convocato appena un paio di mesi fa. Abbiamo meccanismi in atto per affrontare eventuali preoccupazioni”. Inoltre, Mogherini ha sottolineato che l’accordo sul nucleare del 2015 “non è basato su presupposti di buona fede o fiducia, è basato su impegni concreti, meccanismi di verifica e un monitoraggio molto rigido dei fatti, realizzato dall’Aiea. Questo ha pubblicato 10 relazioni, certificando che l’Iran ha pientamente rispettato i suoi impegni”.
Londra e Parigi sono intervenuti per ricordare che le accuse di Israele mostrano l’importanza dell’accordo nucleare. “Il discorso del premier israeliano sulla passata ricerca nella tecnologia delle armi nucleari dell’Iran sottolinea l’importanza di mantenere i vincoli dell’accordo sul nucleare iraniano sulle ambizioni nucleari di Teheran”, ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, in una nota. “L’intesa si basa non sulla fiducia nelle intenzioni iraniane, piuttosto è basata su una rigida verifica, anche con misure che permettono agli ispettori dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica un accesso senza precedenti al programma nucleare dell’Iran”, ha proseguito Johnson. “Il fatto che l’Iran abbia condotto ricerche sensibili sino al 2003 mostra il motivo per cui servono ispezioni intrusive, consentite oggi dall’accordo sul nucleare”, ha affermato ancora il ministro britannico. Aggiungendo che “le clausole sulla verifica dell’intesa renderebbero più difficile per l’Iran ricominciare qualsiasi ricerca di questo tipo. Ecco un’altra buona ragione per mantenere l’accordo, mentre costruiamo su di esso per tenere in considerazione le legittime preoccupazioni degli Stati Uniti e degli altri alleati”.
“La rilevanza dell’accordo è rafforzata dai dettagli presentati da Israele: tutta l’attività legata allo sviluppo di un’arma nucleare è permanentemente vietata dall’intesa”, ha dichiarato invce un portavoce del ministero degli Esteri francese, a proposito dei documenti presentati da Israele sul programma nucleare di Teheran. “Il regime d’ispezioni dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica, ndr) messo in atto grazie all’accordo è uno dei più esaustivi e più robusti nella storia della non proliferazione nucleare”, ha proseguito il portavoce, sottolineando di “prendere nota delle informazioni fornite” dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che dovranno essere “valutate in dettaglio”. “A prima vista, i dettagli confermano che parte del programma nucleare iraniano, così come Francia e suoi partner avevano dichiarato nelle prime rivelazioni nell’estate 2002, non era civile”, ha affermato il portavoce. Netanyahu lunedì ha citato “prove” di “dossier segreti”, accusando Teheran di condurre un programma segreto per sviluppare armi nucleari, chiamato Progetto Amad.
Israele ha più volte chiesto che l’accordo sul nucleare iraniano del 2015, che Teheran ha firmato con Regno Unito, Cina, Francia, Germania, Russia e Stati Uniti, sia modificato o cancellato. Le nuove informazioni sono un assist per il presidente americano Donald Trump, che definisce l’intesa “orribile” e “pessima” e vorrebbe sostituirla con un nuovo accordo. Trump ha fissato al 12 maggio la scadenza per scegliere se confermare o meno l’impegno americano nell’intesa.