Dei poliziotti dello Stato di Jalisco, nel sud del Messico, sono oggetto di un’inchiesta a seguito della scomparsa il 31 gennaio di tre italiani che, secondo un parente, sarebbero stati arrestati dalla polizia locale. Lo ha annunciato il procuratore dello Stato di Jalisco, Raul Sanchez, spiegando in conferenza stampa che, nell’ambito di questa inchiesta, i 33 membri della polizia della località di Tecalitlan saranno portati nella capitale dello Stato, Guadalajara. Intanto altri poliziotti dello Stato di Jalisco assicureranno la sicurezza a Tecalitlan, che si trova nel sud dello Stato e conta 16.500 abitanti.
I tre italiani scomparsi appartengono a una stessa famiglia: si tratta di un uomo, suo figlio e suo nipote, rispettivamente di 60, 25 e 29 anni. Si trovavano in Messico come turisti e sono stati visti l’ultima volta il 31 gennaio a Tecalitlan, come ha riferito uno dei parenti, Mario de Vita, lui stesso nipote del 60enne scomparso. L’ultima volta che De Vita ha avuto notizie dei tre, erano stati arrestati da una polizia in una stazione di servizio, ha riferito ad Afp. “Hanno avuto il tempo di inviare un messaggio vocale” per dire a un altro membro della famiglia che non era con loro “di restare in hotel”, ha raccontato De Vita. Poi, il giorno dopo, ha presentato denuncia per scomparsa presso la procura di Jalisco, cosa che è stata confermata ad Afp da una fonte della procura.