“Io sto con Medici senza Frontiere. Lo voglio dire ed esprimere chiaramente in un momento in cui sta avvenendo la più pericolosa delle dinamiche, ossia la criminalizzazione del gesto umanitario. Sto con Medici senza Frontiere nella decisione di non firmare il codice di condotta per le Ong che fanno salvataggi in mare voluto dal ministro Minniti”. Così si apriva, oggi, l’intervento dello scrittore Roberto Saviano su ‘Repubblica’. “Medici Senza Frontiere, Premio Nobel per la Pace 1999, difende un principio fondamentale, la neutralità”, sottolinea Saviano, secondo cui “avere agenti armati sulle navi sarebbe la fine di questo principio”.
MINNITI: CHI NON HA FIRMATO E’ FUORI. L’intervento dell’autore di ‘Gomorra’ non piacce al segretario della Lega, Matteo Salvini: “Saviano gode dei 600mila clandestini sbarcati, di scafisti, mafiosi e terroristi arricchiti, di un’Italia sempre più insicura? Più sono ricchi, più se ne fregano”. Il ministro dell’Interno Marco Minniti, d’altra parte, ribadisce la sua posizione: chi non ha firmato, come Msf, “non potrà far parte del sistema di salvataggio che risponde all’Italia”, ha spiegato al Fatto Quotidiano.
MSF: SIAMO A DISPOSIZIONE DEI MAGISTRATI. La stessa organizzazione , d’altra parte, reagisce ad alcune notizie di stampa sottolineando di non aver ricevuto “alcuna comunicazione ufficiale, né dalla Procura di Trapani né da altre Procure, in merito alla presunta inchiesta sulla nostra attività”. “Quanto vediamo oggi negli organi di stampa sembra rilanciare accuse che già ci erano state rivolte alcuni mesi fa, a cui non erano seguite altre azioni o informazioni – spiega l’organizzazione in una nota -. Fin da allora ci siamo messi a disposizione delle Procure per fornire qualunque spiegazione richiesta su ogni nostra attività e ribadiamo questa totale disponibilità, insieme all’auspicio di avere indicazioni precise sugli episodi eventualmente contestati”.
IL SEQUESTRO DELLA NAVE IUVENTA. Anche la Ong tedesca ‘Jugend Rettet’, la cui nave Iuventa è stata sequestrata, respinge le accuse di cooperare con i trafficanti. “Non c’è stato nessun contatto con i trafficanti”, ha spiegato il portavoce Julian Phalke, parlando con il quotidiano tedesco ‘Bild’. Se la Iuventa è stata sequestrata con l’accusa di favorire l’immigrazione, il portavoce della Ong sottolinea che le stesse autorità italiane hanno riconosciuto che non c’è stata alcuna collaborazione propriamente detta. “Il nostro unico obiettivo è tornare in mare a salvare vite”, ha ribadito.
I LEGAMI CON LA DESTRA DI ‘DEFEND EUROPE’. Ci sarebbe peraltro un legame tra l’indagine sulla nave Iuventa e ‘Defend Europe’, operazione della destra anti-migranti. L’ipotesi viene avanzata da un articolo di ‘Famiglia Cristiana’. Ci sarebbe infatti un punto di contatto tra la società di sicurezza privata ‘Imi Security Service’, cioé il gruppo che ha denunciato le “anomalie” sulla nave Iuventa, facendo aprire il fascicolo della Procura di Trapani, e l’ex ufficiale della Marina militare Gian Marco Concas, che è uno dei portavoce di ‘Generazione identitaria’, il gruppo di destra che ha lanciato la campagna ‘Defend Europe’. “Il nome di Concas è inserito – scrive Famiglia Cristiana – nel gruppo social ufficiale della società che nell’ottobre dello scorso anno inviò prima all’Aise (servizio segreto militare) e poi alla squadra mobile di Trapani la segnalazione sui movimenti ‘sospetti’ della nave dell’Ong tedesca, sequestrata lo scorso 2 agosto dal Gip di Trapani”. In sostanza, continua il settimanale, “si tratta dello stesso contesto di provenienza della società di mercenari inglese che ha fornito a Generazione identitaria la nave C-Star”, nave noleggiata dalla stessa Defend Europe.