Roma, 20 lug. (LaPresse) – “Troveremo ragazze che studiano informatica, che sfidano gli stereotipi di taglie e forme, che hanno il coraggio e la forza di rappresentarsi, perché oggi la bellezza è spesso oggetto di critiche e chi la rappresenta deve lottare per essere accettata fino in fondo – ha continuato il patron di Miss Italia -. Inoltre, Miss Italia è un concorso che va oltre l’aspetto estetico: le partecipanti hanno storie incredibili, e queste storie contribuiscono a creare cultura, poiché l’identità del concorso è riflessa nelle esperienze e nelle vite delle donne. Non possiamo ridurre Miss Italia a un semplice concorso, poiché nel corso degli anni ha assunto un significato più profondo, diventando una rappresentazione dell’identità e della storia delle donne italiane”. E sulla risposta del comune di Bergamo che ha dichiarato ‘rubato’ il logo della Capitale, Patrizia Mirigliani dice: “Della questione del logo so poco, è qualcosa di legato alla gestione regionale”. “Miss Italia brutte non ce ne sono, è vero, ma se guardiamo alla religione, anche la figura della Madonna è un’immagine di bellezza, come dice la famosa frase: ‘la bellezza appartiene al bene, mentre la bruttezza al male’ – ha concluso -. Oggi, la bellezza è un insieme di fattori non facilmente classificabili. Nel contesto di Miss Italia, la bellezza è così varia che non esiste uno stereotipo univoco, è un mix di aspetto estetico e personalità”.
Miss Italia: P. Mirigliani, no trans in gara, non cambierò regolamento-3-
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