“Le benzodiazepine sono la droga dei poverissimi, c’è sicuramente un aumento dell’abuso di nuove benzodiazepine. E’ la droga di chi ha pochissima possibilità di spesa, non è inserita nello spaccio ma si può procurarsela anche in cambio di una attività. Con i migranti in strada, oggi, va alla grande (per così dire) il Rivotril. Queste benzodiazepine subentrano quando non si riescono a sostenere le spese di altre sostanze, oppure, come l’alcol, il cui abuso è sempre alto, vengono utilizzate per sedare ansie e problemi della vita di strada”. Lo dice a LaPresse Leopoldo Grosso, presidente onorario del Gruppo Abele, a proposito della diffusione e dell’abuso delle benzodiazepine in Italia. Aumenta infatti il misuso delle nuove benzodiazepine nello Stivale. Lo rivelano in parte i dati sui sequestri ma, soprattutto, lo segnalano sanitari e operatori del settore che lavorano per curare le tossicodipendenze. A differenza di altre droghe, per le benzodiazepine il discorso dal punto di vista delle operazioni delle forze dell’ordine si complica, perché i sequestri riguardano ‘solo’ la vendita illegale mentre la sostanza è legale: secondo i dati forniti a LaPresse dalla DCSA, Direzione centrale dei servizi antidroga, si è passati in 5 anni da 0,09 kg sequestrati nel 2019 a oltre un chilo nel 2023. Considerando le pastiglie, i sequestri vedono 2656 pastiglie sequestrate nel 2019, 2100 nel 2020, 860 nel 2021, 1575 nel 2022 e 1321 nel 2023. La conferma arriva anche dalle forze dell’ordine: “Noi abbiamo i sequestri delle benzodiazepine commercializzate illegalmente, ma il medico o il farmacista possono prescrivere la sostanza. Il problema c’è, perché ovviamente lo vediamo. Ma il fenomeno non è legato ai pusher di strada” dice il tenente colonnello Salvatore Leotta, della DCSA.
“Il mercato sul dark web ci dice che c’è un aumento di misuso e abuso delle nuove benzodiazepine, questa è una informazione che sta girando in Europa. Il problema però è che le benzodiazepine sono anche un farmaco – dice a LaPresse Simona Pichini, direttrice reggente del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto Superiore di Sanità -. E’ difficile da tracciare come traffico, magari per molti tossicodipendenti le benzodiazepine sono anche prescritte come cura, ma quando non bastano o si cerca un effetto più potente e per più tempo si acquistano al mercato illecito. Tra quelle che si possono prescrivere più in uso, ci sono il diazepam, l’alprazolam, il lorazepam. Il mercato illecito degli ultimi due anni vede in ascesa nuove e potenti ‘designer’ benzodiazepine come il fenazepam, flualprazolam and etizolam”.