I socialisti in carica del primo ministro Antonio Costa, in base agli exit poll, sono in netto vantaggio alle elezioni in Portogallo. Il partito socialista, infatti, ha ottenuto il 34-40% dei voti, i socialdemocratici di centro destra del Psd hanno ottenuto il 24-31 in base agli exit poll diffusi dalle reti televisive RTP, TVI e SIC. Questo darebbe ai socialisti tra 100 e i 117 seggi nel parlamento che in tutto conta 230 posti. Sarebbero tra i 68 e gli 82 invece i seggi per il Psd, che è stato frenato da divisioni interne. Se i risultati verranno confermati, l’esito delle elezioni portoghesi risulterà in controtendenza rispetto all’ascesa delle forze populiste di estrema destra viste altrove in Europa.
L’ex sindaco di Lisbona Antonio Costa, un abile stratega, molto probabilmente avrà bisogno del sostegno di altre formazioni per governare.
Dopo le ultime elezioni generali del 2015 in cui il partito socialista è arrivato secondo, Costa ha convinto due partiti di sinistra più piccoli – i comunisti e il blocco di sinistra – a sostenere un governo socialista di minoranza, un’alleanza senza precedenti che i nemici hanno soprannominato “geringonca”, o strano aggeggio. Il blocco di sinistra ha ottenuto da 17 a 26 seggi mentre i comunisti hanno ottenuto da 7 a 14 secondo gli exit poll. Questo significa che Costa potrebbe allearsi di nuovo con i due partiti.
Ma raggiungere un accordo questa volta sarà probabilmente più difficile in quanto i partiti di estrema sinistra chiedono più spese pubbliche a cui Costa, che si è presentato come custode delle finanze pubbliche, finora si è opposto.