Il presidente del Consiglio Matteo Renzi continua ad attaccare il fronte del ‘no’, puntando il dito contro la “vecchia politica”. “I vecchi leader politici fanno bene a giocarsi la partita del referendum contro di me. Perché se vince il Sì per loro non c’è più spazio“, dichiara da Benevento nel corso di un’iniziativa della campagna referendaria ‘Basta un Sì’.
“Non voglio personalizzare – prosegue Renzi – ma se vince il No e vogliono galleggiare vengano loro”. “Non si può restare con le solite facce che per decenni non hanno cambiato questo Paese. Perché D’Alema non ha fatto una riforma nei 30 anni precedenti se era così bravo?”, si chiede ironicamente il premier.
“A forza di fare ‘politica contro’ l’Italia sta ferma, inchiodata“, aggiunge Renzi. E ancora: “Sono 35 anni che ci provano (a riformare la costituzione ndr) e non ci riescono, e adesso vogliono bloccare noi”.
COMITATO PER IL ‘NO’ PRESENTA ESPOSTO ALL’AGCOM. Intanto il Comitato per il no ha inviato ieri all’Agcom un esposto per denunciare la violazione delle leggi sulla par condicio durante la campagna elettorale per il referendum e chiedere all’Autorità di voler intervenire per impedire che queste violazioni continuino durante la fase finale della campagna elettorale.
L’esposto, firmato da Alessandro Pace, Alfiero Grandi, Vincenzo Vita e Roberto Zaccaria, è corredato da schede e tabelle a conferma della vistosa sovraesposizione del presidente del Consiglio e di esponenti del Governo nell’informazione sia nei tg sia nelle trasmissioni di attualità della tv pubblica.
Si tratta di dati sulla base dei quali l’Autorità ha già richiamato la Rai “alla corretta applicazione dei principi a tutela del pluralismo e della parità di trattamento nei telegiornali”. Richiami che però non sembrano aver sortito effetti, se è vero che, si legge nell’esposto, “questa presenza abnorme del Governo è continuata anche nel successivo periodo di rilevazione”, quando “con riferimento alle edizioni principali dei TG Rai il tempo di antenna del Presidente del Consiglio e del Governo in totale è superiore al 42 per cento”.
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Presenza abnorme di Matteo Renzi che continua tuttora “con percentuali decisamente superiori a tutti gli altri soggetti politici, sia quando parla di referendum che quando compare in veste istituzionale”: nelle tre edizioni principali dei telegiornali Rai di domenica 13, lunedì 14, martedì 15 e mercoledì 16, secondo l’esposto il presidente del Consiglio ha avuto rispettivamente 62 secondi di tempo di parola, 63 secondi, un minuto e 34 secondi ed un minuto e 22 secondi. Una quantità di tempo di parola che da sola doppia quella totalizzata da tutti gli altri soggetti politici. E pazienza se, come si sottolinea nell’esposto, in base alle leggi sulla par condicio “fino alla chiusura delle operazioni di voto, il tempo dedicato agli esponenti di governo deve essere rapportato solo alle loro funzioni governative e nella misura strettamente indispensabile ad assicurare la completezza e l’imparzialità dell’informazione”.
Invece “il presidente del Consiglio è stato intervistato da solo in programmi di grande rilievo come il programma di Fabio Fazio, Che tempo che fa”, per di più preceduto dall’esibizione di un gruppo musicale molto noto come i Coldplay capace di determinare un traino considerevole. A questo riguardo, l’annunciata presenza di Salvini, è tutto fuorché il riequilibrio richiesto, come ha dichiarato Vincenzo Vita, tanto più che “è facile rilevare che non sarà possibile per la Rete ricreare a favore di altri soggetti condizioni così vantaggiose”.
“Considerato – conclude l’esposto – che il Presidente del Consiglio si presenta per opinione pacifica e per la conduzione dell’intera campagna elettorale come il principale testimonial del Sì, è facile comprendere come questa presenza del tutto al di fuori delle regole finisca per violare palesemente ogni regola e principio in tema di par condicio”.